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WALL STREET RITRACCIA, ORA IL CATALIZZATORE NEGATIVO SONO I CONSUMI

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I listini azionari americani estendono i cali settimanali, con forti perdite su tutti gli indici (-2.40% per l’S&P550, dove oltre 450 titoli sono in rosso, come le 30 blue chips del DJIA), dopo che le spese al consumo hanno registrato il primo calo in cinque mesi e la fiducia dei consumatori e’ diminuita. Nel frattempo il biglietto verde e i prezzi dei Titoli di Stato guadagnano terreno, mentre le materie prime si indeboliscono.

Particolarmente pesanti i titoli American Express, Home Depot e DuPont. MetLife scivola del 5% dopo aver archiviato in rosso il terzo trimestre di fila. L’S&P 500 cede terreno dopo essersi reso protagonista ieri della migliore prova giornaliera da luglio, favorita dalle cifre annunciate dal governo da cui e’ emerso che l’economia degli Stati Uniti e’ tornata a crescere dopo la contrazione piu’ accentuata degli ultimi settant’anni.

“Il mercato e’ un po’ stanco dopo il poderoso rally di ieri”, sostiene Malcolm Polley, chief investment officer di Stewart Capital Advisors, secondo cui “le cifre del PIL nel terzo trimestre sono sicuramente buone, confermano che il peggio e’ alle spalle, ma le spese al consumo non sono ancora sostenibili. Il valore dei titoli e’ probabilmente troppo alto rispetto a dove dovrebbe invece essere”.

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I guadagni di ieri hanno permesso alla Borsa di interrompere una serie negative che si protraeva da quattro sedute e dovuta in gran parte ai timori secondo cui il rally iniziato i primi di marzo dai minimi di 12 anni si sia spinto troppo oltre rispetto alle prospettive di crescita dell’economia. Dal 9 marzo il paniere allargato ha fatto un balzo del 58%.

Dopo il rilascio da parte del Dipartimento del Commercio delle cifre sulle spese al consumo e il reddito personale, risultate in entrambi i casi in linea con le previsioni degli analisti, il mercato ha accolto con una certa delusione la lettura finale della Fiducia a cura dell’Universita’ del Michigan, che in ottobre ha mostrato un calo rispetto al valore precedente.

Il rapporto del Dipartimento del Commercio mostra che il tasso di risparmio delle famiglie americane e’ salito, mentre le spese al consumo sono scivolate dello 0.5%. L’inflazione e’ risultata invece piu’ bassa di quella prevista sul lungo termine dalla Fed, suggerendo che i tassi di interesse dovrebbero rimanere sui livelli minimi storici ancora per un po’ di tempo. Torna invece a crescere l’attivita’ manifatturiera dell’area di Chicago, con il PMI che e’ salito piu’ delle attese, attestandosi a quota 54.2 punti.

Non sono mancate le sopresa anche dal fronte dei conti trimestrali: nel terzo trimestre i profitti di Chevron si sono quasi dimezzati rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, ma sono comunque risultati superiori alle attese, mentre il fatturato ha invece fatto peggio del previsto. I titoli del colosso petrolifero si muovono in controtendenza, ma il progresso registrato e’ comunque timido.

Quanto a ITT, l’utile netto e’ peggiorato nel trimestre, ma l’outlook per l’intero esercizio e’ stato rivisto al rialzo, con la societa’ attiva nel settore manifatturiero che ha citato il miglioramento delle sue operazioni grazie alle iniziative di controllo dei costi. Tuttavia le prospettive per il quarto trimestre non sono delle piu’ rosee e i titoli cedono terrono a meta’ seduta. La compagnia di assicurazione MetLife da parte sua ha invece annunciato utili operativi pari a $0.87, in linea con le attese.

Nel frattempo si avvicina sempre di piu’ il ricorso alla bancarotta controllata per il gruppo erogatore di prestiti commerciali CIT Group (-10%), dopo l’accordo raggiunto con Goldman Sachs per la correzione di un prestito da $3 miliardi nel quadro del piano di ristrutturazione del debito.

Sul fronte politico, la Casa Bianca terra’ un intervento con i media che vertera’ principalmente su due temi: lo stato di salute del programma di rilancio economico e il mercato del lavoro.

Sugli altri mercati intanto, sul valutario il dollaro continua a muoversi in maniera inversamente proporzionale alla Borsa, rendendosi protagonista di un rimbalzo sostenuto. Il Dollar Index e’ infatti in progresso dello 0.3% contro le sei principali valute concorrenti dopo che ieri era scivolato per la prima volta in sei giorni, mentre l’euro si indebolisce nei confronti del biglietto verde a quota $1.4737.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Volatility- +6.0% e 20+ yr Treasuries-TLT +1.0%. Tra i piu’ forti ribassi: Gold Miners-GDX -3.5%, Metals and Mining-XME -3.4%, Banks-KBE -3.1%, Oil Services-OIH -3.0% e Solar Energy-TAN -3.0%.

Alle 17:30 circa il volume di scambio e’ di 417 milioni di pezzi al NYSE e 525 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 623 a 2257 al Nyse e 685 a 1857 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 21 a 10 al NYSE e 19 a 21 al Nasdaq.

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