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Wall Street ritorna in partita: focus sul Medioriente

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New York – Anche se per motivi diversi, azionario e petrolio tornano a correre insieme. La seduta e’ stata molto positiva per la borsa americana che riesce a recuperare pero’ solo parte delle perdite pesanti accumulate nei giorni scorsi. Il mercato viene dalla peggiore prova degli ultimi sette mesi. L’andamento e’ in linea con quello visto in Europa, che ha rimbalzato con decisione dopo che i mercati asiatici hanno perso terreno. Il Dow ha registrato un progresso dell’1,39% a quota 11.774,59, il Nasdaq dello 0,73% in area 2.636,05, mentre l’S&P 500 dell’1,34% a 1.273,72 punti.

I dati macro pubblicati finora non hanno riservato grosse sorprese, se si esclude il calo inaspettato della produzione industriale in febbraio. Le domande di indennita’ di disoccupazione sono scese, in linea con le aspettative, mentre la crescita dell’indice dei prezzi al consumo e’ stata lievemente piu’ alta del previsto.

In ambito societario gli occhi erano puntati su Nike e FedEx. Il corriere, considerato cartina al tornasole dell’attivita’ economica statunitense, ha riportato utili migliori del previsto e fatturato in crescita, alimentando l’ottimismo per la ripresa.

Intanto in Giappone continuano i tentativi dei tecnici di riprendere il controllo della situazione ai reattori nucleari della centrale di Fukushima Daiichi. Sembra che TEPCO sia riuscita a far ripartire l’elettricita’ negli impianti di raffreddamento del reattore nucleare numero 3. Oggi gli elicotteri dell’esercito hanno gettato acqua nelle parti surriscaldate per guadagnare tempo.

La situazione in Bahrein si fa sempre piu’ critica. Il presidente americano Barack Obama non ha ancora pronunciato parola per criticare o difendere l’intervento a Manama dei sauditi e per commentare i comportamenti sospetti tenuti dalle forze di polizia del Regno dei Due Mari per sedare le proteste di matrice sciita. Usa, Arabia Saudia e Bahrein sono alleati.

L’Iran invece da parte sua non ha intenzione di rimanere a guardare e ha appena richiamato a casa l’ambasciatore in Bahrein e non sembra intenzionato a volersi fermare li’. Il deputato della Repubblica Islamica Hossein Naqavi ha annunciato alla tv di stato nazionale che “risponderanno con tutte le loro forze e potenziale a disposizione per mettere fine all’oppressione della gente in Bahrein”. C’e’ il rischio di una nuova Guerra del Golfo, con la differenza che questa volta, se l’Onu non fara’ qualcosa, potrebbe essere l’Iran a intervenire e non gli Usa.

Sugtli altri mercati, i prezzi del petrolio tornano a correre sulla paura di una carenza delle scorte per effetto dei disordini nel Golfo Persico e dell’instabilita’ in Libia. I futures sul petrolio con scadenza aprile hanno fatto segnare un progresso del 3,5% a quota $101,4 il barile.

I contratti con scadenza aprile dell’oro sono avanzati dello 0,57% a $1.404 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro si riprende dopo aver pagato caro il declassamento di due tacche del rating sul debito di Moody’s sul Portogallo (ieri) e oggi si rafforza sul dollaro attestandosi in area $1,4018 (+0,86%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale risale dai minimi di tre mesi e ora vale il 3,2480%, grazie a un rialzo di 3,6 punti base.