Società

Wall Street: rispuntano i Sell

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Apertura negativa per Wall Street che non ha trovato spunti incoraggianti dai dati macro finora pubblicati.

I prezzi al consumo a gennaio sono cresciuti piu’ delle attese, anche se di poco. Idem per il risultato core, depurato cioe’ da componenti alimentare ed energetica. Le richieste per sussidi di disoccupazione nell’ultima settimana sono balzate di 25.000 unita’ a 410.000, peggio delle previsioni.

Restano in calendario il Superindice e l’indice Philadelphia Fed. Il tutto all’indomani della pubblicazione dei verbali della riunione datata 25-26 gennaio della Fed, in cui e’ stato rivista al rialzo l’attesa sul Pil Usa nel 2011.

Nonostante la buona performance di ieri di Wall Street, in cui l’S&P 500 ha ufficialmente guadagnato il 100% dai minimi di marzo 2009, e di quella della borsa di Tokyo, la giornata alla borsa di New York potrebbe essere incerta. Stando al Financial Times gli Stati Uniti rischiano una bocciatura da parte di Fitch come effetto di un cambio dei criteri con cui l’agenzia di rating analizza i piani pensionistici.

In Europa i listini viaggiano non lontano dai minimi intraday, complici anche i dubbi sul sistema bancario dopo i massimi da 20 mesi toccati dalle richieste di prestiti overnight alla Bce. Predominano i timori su quanto sta avvenendo nel vicino Medio Oriente soprattutto dopo la conferma che due navi da guerra iraniane starebbero per giungere al Canale di Suez dirette in Siria. Israele, che aveva lanciato l’avvertimento ieri, non stara’ a guardare.

Le proteste in corso vanno dall’isola saudita Bahrein – dove almeno quattro sono le persone morte questa notte – allo Yemen (nel suo quinto giorno di proteste da parte soprattutto di studenti) senza dimenticare la Libia, dove e’ stata annunciata “la giornata della collera” contro il regime.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo del petrolio avanzano dello 0,13% a $85,10 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro salgono dello 0,47% a $1.381,50 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro guadagna lo 0,11% a $1,3583 (ma a livello intraday ieri era scivolato in area $1,34). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,58% dal 3,6210% di ieri.