Società

WALL STREET RIPRENDE A SALIRE, ALTA VOLATILITA’

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La borsa statunitense arriva al giro di boa in buon rialzo (segui quotazioni in tempo reale), ma non sono mancati i momenti difficili dopo una serie di trimestrali dall’esito altalenante e la debole lettura riguardante i prezzi degli immobili, che hanno subito una nuova flessione record.

Intanto le preoccupazioni suscitate dal mercato del lavoro e dalla situazione economica in generale continuano a compromettere la fiducia dei consumatori, scivolata in gennaio sui livelli piu’ bassi dal 1967, quando i dati hanno iniziato ad essere registrati.

Dal fronte societario continuano a giungere notizie contrastate. Le ultime trimestrali non si sono rivelate cosi’ brutte come previsto, tuttavia non sembra ancora arrestarsi il trend dei licenziamenti, ormai diffuso in piu’ settori. Nell’after hour di ieri la societa’ di chip per la telefonia mobile Texas Instruments ha battuto le attese degli analisti con un utile per azione di 21 centesimi. L’azienda ha pero’ annunciato un taglio al proprio staff per 3400 posti di lavoro. Riduzione del personale anche per IBM, costretta ad eliminare 2800 posizioni nelle divisioni vendite e software.

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Accelera in borsa il titolo American Express, tra i migliori del paniere delle blue chip con un +6% circa, favorito dalle previsioni sulle future perdite, risultate migliori del consensus. La societa’ delle carte di credito ha riportato un EPS inferiore alle attese nell’ultimo trimestre, per un calo del 79% dei profitti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri in linea con le attese per Verizon, mentre ha deluso il colosso chimico DuPont con una perdita pari a $629 milioni. Subito dopo la chiusura delle borse sara’ la volta del gigante media online Yahoo!, che secondo alcune indiscrezioni sarebbe pronta a comprare il New York Times.

Tra gli altri titoli, si mettono in luce Bank of America, che le speculazioni dopo i forti cali dei giorni scorsi spingono in rialzo di oltre l’8%, e General Electric (+5%).

Notizie negative arrivano invece da Fannie Mae, che ha annunciato di aver bisogno di una nuove infusione di capitali compresa tra gli $11 miliardi e i $16 mld per far fronte alle perdite legate ai mutui ipotecari.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in deciso ribasso il petrolio. I futures con consegna marzo segnano un calo di $2.58 a $43.15 al barile. Sul valutario, euro sostanzialmente invariato nei confronti del dollaro a quota 1.3168. In calo l’oro a $903.50 l’oncia (-$7.20). In progresso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.6170%.