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WALL STREET RIPARTE CON IL DOW JONES IN TESTA

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Gli indici sono riusciti a trovare la via dei rialzi, permettendo la chiusura della serie negativa degli ultimi giorni. Il Dow Jones, ha messo a segno un rialzo dell’1.04% chiudendo a 10817, l’S&P500 e’ avanzato dello 0.52% a 1230, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.65% a 2086.
I dati diffusi in giornata hanno confermato che la Fed optera’ sicuramente per un nuovo rialzo dei tassi d’interesse nel prossimo meeting e che l’economia e’ entrata in una fase di rallentamento. Alcune note positive sono giunte pero’ dal fronte societario.

Dopo il contrastato dato sui prezzi alla produzione, a mettere la Fed con le spalle al muro ci ha pensato definitivamente l’aggiornamento sui prezzi al consumo. Nel mese di maggio il dato e’ salito dello 0.4%, in linea con le attese degli analisti; la versione “core”, pero’, che non tiene conto degli elementi piu’ volatili quali cibo ed energia, e’ avanzata dello 0.3%, per il terzo mese consecutivo, contro un consensus dello 0.2%.

Su base annuale il dato e’ balzato al 2.4%, al di sopra del livello massimo di tolleranza fissato dalla Banca Centrale. In seguito al rilascio del dato, i futures sui fed funds indicavano una probabilita’ pari al 100% che la Fed ritocchera’ i tassi di un quarto di punto percentuale nel prossimo meeting del 28-29 giugno.

Non e’ emerso niente di nuovo dal Beige Book della Fed relativo all’ultimo incontro del Fomc: l’economia statunitense continua ad espandersi, ma ad un tasso inferiore rispetto ai trimestri precedenti, in concomitanza con un’accelerazione delle pressioni inflazionistiche.

Il presidente della Fed del distretto di Cleveland, Fisher, ha ribadito che l’attuale livello dei prezzi e’ preoccupante e che la Fed continuera’ a vigilare sulla situazione per evitare un’erosione dello sviluppo economico.

Il sell-off sui mercati e’ iniziato lo scorso 10 maggio, giorno in cui Bernake & Co avevano portato i tassi a breve al 5% ed avevano lasciato intendere nuove strette creditizie. In poco piu’ di un mese, il Dow Jones ha ceduto l’8%, il Nasdaq oltre il 10%, l’S&P500 e’ arretrato del 7%.

Oltre all’azionario, a riguadagnare terreno e’ stato anche il petrolio, che ha chiuso in rialzo nonostante io nuovo aumento delle scorte settimanali che hanno allontananto la minaccia di una povera offerta di benzina mentre ci inoltriamo nella stagione estiva, nota per l’incremento dei viaggi in motocicletta ed auto. I futures con scadenza luglio sono avanzati di 58 centesimi a quota $69.14 al barile.

Non e’ riuscito ad avanzare, invece, l’oro. Dopo aver ceduto quasi $45 nella giornata di martedi’, i futures con scadenza agosto sul metallo prezioso hanno recuperato in mattinata, per poi cedere interamente i guadagni sul finale. Alla chiusura delle contrattazioni al Comex, la perdita e’ di appena 30 centesimi a $566.50 l’oncia.

Passando alla cronaca societaria, sotto i riflettori il comparto dei semiconduttori, che beneficia di un upgrade di Goldman Sachs, ed in particolare la societa’ leader del comparto, Intel. Il titolo e’ cresciuto del 2.5% grazie ai commenti relativi all’attuale valutazione del titolo e alle prospettive di recupero delle quote di mercato.

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In progresso anche i titoli di Advanced Micro Devices, Sandisk e Applied Materials, forti dell’aumento del rating da parte della stessa banca d’affari.

In rally le azioni del colosso aerospaziale Boeing (+6%), spinte al rialzo, oltre che da un upgrade, dalla notizia che la rivale europea, Airbus, sara’ costretta a posticipare le consegne dei modelli A380 di almeno sette mesi a causa di problemi nella produzione.

Sul valutario, euro in leggero recupero rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2589. In forte ribasso, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 5.05%.