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WALL STREET RINGRAZIA LA FED E VA IN RALLY

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Sessione in rally per gli indici americani, stabili sulla linea di parita’ per quasi l’intera seduta, poi schizzati al rialzo subito dopo la comunicazione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Il Dow Jones e’ avanzato dell’1.28% a 12444, l’S&P500 dell’1.68% a 1434, il Nasdaq ha guadagnato l’1.98% a 2455. La Banca Centrale americana ha lasciato, come ampiamente atteso, invariato il costo del denaro al 5.25%, dimostrandosi pero’ maggiormente propensa ad un taglio sui fed funds nei prossimi mesi.

Il cambiamento del linguaggio utilizzato nel documento ufficiale che ha accompagnato la decisione ha rinvigorito le speranze degli operatori su una riduzione dei tassi nel prossimo futuro. Il fatto che la Banca Centrale abbia puntato l’attenzione sui contrastati dati macro, sinonimo di un rallentamento della crescita economica, oltre che sulle solite paure sull’incremento dell’inflazione, hanno incrementato le possibilita’ di adozione di una politica monetaria meno restrittiva.

Le chances che i fed funds vengano riportati al 5% nel meeting di fine giugno sono incrementate al 48% dal 29% antecedente la riunione della Fed. Nelle ultime settimane, la crisi che ha colpito il comparto del credito a causa delle insolvenze sui mutui ipotecari aveva creato un senso di depressione tra gli investitori, intimoriti da un calo della liquidita’ e da un ulteriore rallentamento del comparto immobiliare (e dell’economia piu’ in generale).

Il rialzo delle ultime ore ha permesso ai listini di mettere a segno rialzi di tutto rispetto. Il Dow Jones e’ cresciuto di oltre 150 punti, girando in positivo dall’inizio dell’anno; 29 dei suoi componenti hanno terminato la sessione in progresso. I maggiori rialzi sono stati registrati dai titoli finanziari/bancari come American Express ([[AXP]]), Citigroup ([[C]]) e JP Morgan ([[JPM]]) , sostenuti anche dalla buona trimestrale di Morgan Stanley ([[MS]]) che ha riportato un balzo del 70% dei profitti nell’ultimo trimestre.

Sempre in tema di trimestrali, buone notizie erano gia’ arrivate prima dell’apertura con i numeri superiori alle attese dei due colossi software Oracle ([[ORCL]]) e Adobe Systems ([[ADBE]]); relativa delusione era stata invece originata dai risultati fiscali del corriere internazionale FedEx ([[FDX]]).

L’atteggiamento meno “severo” della Fed ha anche offerto una spinta alle societa’ ultimamente finite nell’occhio del ciclone dei mutui “subprime”. Fremont General ([[FMT]]) e’ salita del 17% grazie agli ultimi accordi che le permetteranno di godere di una maggiore liquidita, Accredited Home Lenders ([[LEND]]) ha continuato ad estendere il buon rialzo di lunedi’ dopo essersi assicurata un’estensione della linea di credito.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio ha chiuso in lieve rialzo. I futures con consegna maggio, da oggi quelli di riferimento, sono avanzati di 36 centesimi a $59.61 (picco intraday $59.85). Per la seconda settiman consecutiva le scorte di petrolio sono risultate in crescita mentre quelle di benzina e prodotti distillati sono diminuite (leggi i dettagli nella sezione Target News).

Sul valutario l’euro si e’ rafforzato rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3378. L’oro ha terminato la sessione in leggero rialzo: i contratti con consegna aprile sul metallo prezioso sono avanzati di $1.00 a $660.00 l’oncia. Ancora su’ i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.518% dal 4.547% di martedi’.