Dopo l’improvviso calo a meta’ giornata, che aveva spinto gli indici in territorio negativo invertendo il trend rialzista iniziale, i listini americani sono riusciti a riprendere quota chiudendo la seduta in buon rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.50% a 13232, l’S&P500 lo 0.63% a 1454, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.84% a 2596. La volatilita’ continua a rimanere elevata, l’incertezza tra gli investitori resta forte. Il rimbalzo odierno e’ stato probabilmente originato dalla situazione di ipervenduto di brevissimo termine, “i recenti cali hanno attratto molti compratori, soprattutto coloro che non credono in un ‘hard-landing’ (brusca frenata) dell’economia” ha affermato Hugh Johnson, presidente di Johnson Illington Advisors.
A riportare gli acquisti sull’azionario sono state le incoraggianti trimestrali giunte dai comparti finanziario e retail comunicate da Goldman Sachs (GS), Best Buy (BBY) e Adobe Systems (ADBE). La banca d’affari ha riportato un EPS di 40 centesimi migliore del consensus (grazie alle strategie contro-corrente adottate negli ultimi mesi “shortando” gli asset legati ai mutui subprime). Grande attenzione sara’ riposta nei prossimi due giorni sui numeri delle “sorelle” Morgan Stanley (MS) e Bear Stearns (BSC), per cui sono previste ulteriori svalutazioni legate alla crisi del credito.
Il colosso retail dell’elettronica ha riportato utili per azione di 12 centesimi superiori alle stime grazie alla robusta domanda dei consumatori per televisori ad alta definizione e console per videogames. Anche il gigante software Adobe Systems (ADBE) ha riportato una trimestrale migliore delle attese, il titolo ha chiuso la sessione con un progresso del 3.30%.
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La forte volatilita’ del mercato evidenzia come l’incertezza sull’outlook economico continui a ricoprire un ruolo chiave nelle operaizoni di trading. Restano numerosi dubbi sull’efficacia delle manovre delle Banche Centrali mondiali: l’iniezione di nuova liquidita’ nel sistema economico potrebbe essere non sufficiente ad evitare un ulteriore rallentamento della crescita economica (o addirittura la recessione) nel prossimo anno.
La BCE ha assegnato 350 miliardi di euro ($500 miliardi) attraverso una super asta straordinaria nel tentativo di migliorare le condizioni del credito deterioratesi in seguito alla crisi dei mutui subprime. Lunedi’ la Fed aveva attuato la prima delle quattro aste previste nel piano d’emergenza annunciato la scorsa settimana. Nuove regole sono state formulate dai governatori della Banca Centrale Usa in materia di mutui.
Sul fronte macro, ad occupare la scena in mattinata e’ stato ancora una volta il comparto immobiliare. Come previsto i dati sui nuovi cantieri edili e sulle licenze di costruzione sono risultati in calo, a livelli di poco superiori alle attese degli analisti. Intervenuto in avvio di settimana dalla Virgina, il presidente degli Usa, George W. Bush, ha affermato che l’economia americana avra’ bisogno di tempo per assorbire pienamente la debolezza del settore delle case.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ancora in ribasso il petrolio, incapace di conservare i guadagni registrati sulle speculazioni di un attacco delle truppe turche contro i ribelli curdi nel nord dell’Iraq. I futures con consegna gennaio sono arretrati di $0.14 a quota $90.49 al barile. Sul valutario, l’euro ha recuperato leggermente terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4405. In buon progresso l’oro. I futures con consegna febbraio sono avanzati di $8.10 a $807.40 all’oncia. In rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.12% dal 4.1930% di lunedi’.
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