E’ durata lo spazio di poche ore la speranza di un rimbalzo dei mercati azionari americani. Dopo un avvio all’insegna dei rialzi, gli indici hanno azzerato i guadagni. La sfilza dei “downgrade” operati dalle banche d’affari ha avuto di nuovo la meglio. Eppure le notizie positive in mattinata non sono mancate. In primo piano, la fiducia che la stessa Morgan Stanley ha manifestato di riporre sulla ripresa degli indici Usa. In particolare, l’analista Barton Biggs ha dichiarato che “questo e’ il momento di comprare, non di vendere”.
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La raccomandazione ha tuttavia risvegliato la voglia di acquisti degli investitori solo all’inizio delle contrattazioni, nonostante la forte condizione di ipervenduto in cui versano gli indici. Tra l’altro, i livelli minimi di molti titoli non basterebbero a garantire il ritorno degli investitori sui mercati. Questo e’ quanto ritiene Richard Dickson, technical strategist di Hilliard Lyons , che sottolinea come ci sarebbe addirittura spazio per una situazione di “panic selling”.
Tra i titoli, si mette in luce il colosso infrastrutture Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) che, dopo un’apertura positiva, ha proseguito lo scivolone di ieri cedendo sotto i colpi di Bear Stearns. Durante le contrattazioni, il titolo e’ arrivato a toccare il minimo degli ultimi cinque anni e mezzo , con alti volumi di scambio. Forte rialzo, invece, per Pepsico (PEP – Nyse), che brinda agli utili superiori alle stime. Male Philip Morris (MO – Nyse), bacchettata da Merrill. In ribasso anche il colosso chimico Du Pont (DD – Nyse), bocciato da Lehman.
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