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WALL STREET RIMBALZA SPINTA DA ENERGIA E TECH

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A Wall Street sono tornati gli acquisti, con il Dow Jones che ha cancellato le perdite accusate a meta’ mattinata per chiudere con un guadagno consistente, di oltre 100 punti.

Nel frattempo sul valutario il dollaro si e’ rafforzato sulla moneta unica, penalizzata dai timori circa il debito fuori controllo di alcuni Paesi della zona euro. La corsa del biglietto verde non ha impedito alle materie prime e alle societa’ a esse legate di guadagnare terreno. Particolarmente solida la prova dei metalli preziosi, che hanno chiuso in progresso del 2.3%.

Tra i settori piu’ richiesti figurano anche i tecnologici, mentre per i finanziari e’ stata una giornata fiacca. L’asta del Tesoro di titoli a 30 anni ha incontrato una domanda debole: il rapporto bid-to-cover e’ stato infatti pari al 2.36, di molto sotto il 2.48 di media registrato nelle ultime emissioni analoghe. Il rendimento massimo e’ stato del 4.625%.

L’azionario era partito con il piede giusto, sulla scia dell’entusiasmo scaturito dall’accordo, confermato dalle parole del president dell’Unione Europea Herman Van Rompuy, trovato per saldare il debito della Grecia.

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Tuttavia i dettagli sono ancora abbastanza vaghi, il che ha provocato un incremento dell’incertezza – e della volatilita’ – nel mercato.

All’interno del settore finanziario, che ha accusato cali in controtendenza con il resto del mercato, salta all’occhio il ribasso di JP Morgan. La banca e’ stata schiacciata in fondo al paniere delle blue chip, con gli investitori che hanno paura che i problemi gravi riguardanti la situazione finanziaria di alcuni Paesi europei possano espandersi altrove.

Confortanti i numeri pubblicati dal Dipartimento del Lavoro, da cui e’ emerso che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono calate piu’ del previsto la settimana scorsa, sui minimi dal 2 gennaio. Le domande continuative sono invece scese ai livelli piu’ bassi da dicembre 2008.

In forte denaro il colosso assicurativo AIG, che ha lanciato un nuovo sistema per classificare i dipendenti in base alla loro performance, che prevede anche bonus e incentivi in base alle prestaizoni.

Tra le note positive di giornata figura anche 3M. La produttrice dei post-it si e’ portata in vetta al paniere delle blue chip dopo che gli analisti di Sanford Bernstein hanno promosso il rating a Outperform da Market perform, citando margini e tasso di crescita in miglioramento.

In ambito di trimestrali hanno pubblicato i conti fiscali, tra gli altri PepsiCo, Marriott International, Philip Morris, Autonation e Viacom. La casa automobilistica Autonation, la catena alberghiera Marriot e la societa’ media Viacom hanno battuto le stime. In linea gli utili della societa’ di bibite.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.63 attestandosi a quota $75.15 al barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a quota $1.3683. In progresso l’oro a $1094.70 l’oncia (+$18.40). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.7330%, in progresso di 39 punti base.