L’azionario statunitense ha archiviato la seduta in rialzo, cancellando le perdite subite ieri, in una giornata caratterizzata dalle speculazioni riguardanti il settore bancario, secondo cui la maggior parte degli istituti che non hanno superato gli stress test dovra’ fare ricorso ad una ricapitalizzazione di dimensioni piu’ contenute del previsto. Il paniere delle blue chip Dow Jones ha guadagnato l’1.21% a 8512 punti, oltrepassando la soglia degli 8500 punti per la prima volta dal 13 giugno dell’anno scorso. L’indice allargato S&P 500 ha fatto un balzo dell’1.74% a quota 919.53, mentre il paniere composito Nasdaq ha chiuso in progresso dello 0.28% a 1759.10 punti.
A sostenere il mercato e’ stato anche il rapporto dell’ADP sulla situazione occupazionale nel settore privato, che nel mese di aprile ha evidenziato una perdita di posti di lavoro inferiore alle previsioni. L’ADP ha sottolineato che il tasso di disoccupazione e’ destinato a crescere ancora nei prossimi mesi, ma ad un ritmo piu’ moderato.
“L’economia sta invertendo rotta”, dice James Paulsen, chief investment strategist di Wells Capital Management, aggiungendo che “chiunque sia preoccupato per gli stress test e i risultati viene constantemente rassicurato sul fronte economico, da dove continuano ad arrivare dati migliori delle previsioni”.
Il nervosismo del mercato a cui fa riferimento l’analista riguarda in particolare l’incertezza per la situazione di Bank of America, che stando alle ultime informazioni trapelate, avrebbe bisogno di altri $34 miliardi di capitali (altri rumots riportano invece solo di un “cuscinetto” interno). Wells Fargo dovrebbe invece ricorrere ad un incremento delle proprie finanze di 15 miliardi di dollari.
All’interno di un comparto finanziario positivo, Citigroup accelera dopo che alcune fonti hanno riferito che la banca potrebbe aver bisogno di aumentare di 5 miliardi di dollari le proprie finanze. Prova maiuscola anche quella di Goldman Sachs e Morgan Stanley, che registrano un progresso di almeno il 3%. Dalle ultime indiscrezioni emerge che i due istituti, al pari di JP Morgan Chase, MetLife, American Express e Bank of New York Mellon, hanno superato con successo gli stress test. Bank of America, la maggiore banca statunitense per numero di asset e Citigroup sono avanzate di oltre il 16%, mentre JP Morgan di oltre il 6%.
L’indice S&P 500 dei finanziari, composto da 80 aziende tra banche, compagnie di assicurazioni e societa’ di investimento, avanza dell’8%. Sulla scia delle speculazioni secondo cui il peggio della crisi creditizia sarebbe ormai alle spalle, il valore del paniere e’ piu’ che raddoppiato dai minimi di 17 anni testati il 6 marzo scorso. Ad innescare il rally, partito la seconda settimana di marzo, sono state le notizie secondo cui Bank of America e Citigroup sono tornate alla redditivita’ all’inizio del 2009.
Con l’appetito per il rischio che continua ad aumentare, i listini azionari potrebbero estendere il rally che dura da due mesi, osserva Richard Bernstein, ex chief investment strategist di Bank of America. L’analista aspetta pero’ di ottenere segnali evidenti di una ripresa dell’economia, precisando che sara’ fondamentale un miglioramento della situazione occupazionale.
Sul fronte degli utili aziendali, Walt Disney ha riportato un calo del 46% dei profitti, che le ha comunque consentito di battere le attese degli analisti. In seguito alla presentazione dei conti, Barclays Plc ha promosso il rating dell’azienda a Overweight da Underweight e il titolo ha reagito bene in Borsa. Forte di un rialzo dell’11%, il colosso dell’entertainement si rende protagonista della terza prova migliore sul Dow dopo BofA e Citi. Dopo la chiusura a riportare i risultati fiscali saranno, tra le altre, Cisco Systems e News Corp.
Da parte sua Lincoln National chiude in rialzo di oltre il 25%, dopo che la compagnia assicurativa ha riportato utili trimestrali, escluse poste non ricorrenti, pari a 66 centesimi per azione, battendo le stime degli analisti del 72%. In spolvero anche il titolo Zions Bancorporation, favorito dalle speculazioni secondo cui la capacita’ patrimoniale dell’istituto di Salt Lake City sia aumentata. Forte di un rialzo del 27% l’azione chiude in vetta all’S&P 500.
In netta controtendenza invece la societa’ automobilistica General Motors. L’azione scivola del 10% dopo che l’azienda ha dichiarato che, qualora andasse in porto il piano di ristrutturazione attualmente allo studio del management, il Dipartimento del Tesoro finirebbe col possedere circa la meta’ del gruppo, lasciando ai semplici azionisti solo l’1% dell’intero capitale circolante.
Sugli altri mercati, i prezzi del petrolio salgono sui livelli piu’ alti in quasi sei mesi dopo che le scorte settimanali di greggio sono cresciute, ma in misura inferiore alle attese, mentre quelle di benzina sono calate. Il contratto con consegna a giugno ha guadagnato $2.50 (+4.6%) a $56.34 il barile. Sul valutario. Sostanzialmente invariato l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3329. Guadagna terreno l’oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono saliti di $6.70 (+0.7%) a $911 l’oncia. In rialzo, infine, i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul benchmark a 10 anni e’ sceso al 3.1440% dal 3.1570% di martedi’.