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WALL STREET RIMBALZA, BUONA RISPOSTA AL SELL-OFF

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Dopo le pesanti perdite dell’ultima seduta, Wall Street ha recuperato terreno supportata dagli ultimi dati macroeconomici che hanno segnalato un possibile taglio del costo del denaro da parte della Fed in uno dei prossimi incontri. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.84% a 13326, l’S&P500 l0 0.96% a 1505, il tecnologico Nasdaq e’ avanzato dell’1.10% a 2561.

Nella seduta precedente i listini avevano registrato la peggiore performance degli ultimi due mesi. L’opportunita’ creata dal ritracciamento e gli aggiornamenti sulla congiuntura Usa hanno posto le basi ideali per gli operatori a tornare agli acquisti.

Nell’ultimo incontro svoltosi in settimana la Banca Centrale ha deciso di lasciare invariato il tasso d’interesse al 5.25% per la settima volta consecutiva, puntando ancora una volta all’inflazione come principale responsabile della decisione. L’ultimo dato sui prezzi alla produzione ha pero’ mostrato un affievolimento delle pressioni inflazionistiche, ridimensionando in parte i timori su un proseguimento della politica monetaria restrittiva.

La versione “core” del PPI e’ risultata piatto lo scorso mese contro le attese di un progresso dello 0.2%, portando il tasso annuale all’1.5%. Il calo delle vendite al dettaglio, seguente ai deludenti dati retail diffusi di recente, ha inoltre confermato la debole spesa dei consumatori e la fase di stallo della crescita economica.

Il mix di notizie contrastate e’ ben accolto dagli investitori che a questo punto vedono molto piu’ vicina una possibile riduzione del livello dei fed funds nel tentativo di rilanciare l’economia a stelle e strisce, da tempo sofferente a causa della crisi nel comparto immobiliare e dell’assopita attivita’ manifatturiera.

Passando alla cronaca societaria, tra le societa’ che hanno diffuso le trimestrali, il colosso dei chip grafici Nvidia ([[NVDA]]) sale di oltre il 5% dopo aver riportato utili e ricavi migliori delle attese; le azioni della catena retail di articoli sportivi Foot Locker ([[FL]]) hanno invece registrato pesanti perdite a causa del taglio dell’outlook.

Nel comparto delle telecomunicazioni, riflettori puntati su Alcatel-Lucent ([[ALU]]): la societa’ ha riportato un calo dei profitti ma emesso previsioni favorevoli sui prossimi trimestri; la banca d’affari Credit Suisse ne ha migliorato il rating a Outperform.

Pioggia di giudizi negativi invece per il colosso biotech Amgen ([[AMGN]]) costretto a scontare la decisione della FDA sui cambiamenti da apportare alle etichette degli agenti stimolanti dell’eritropoiesi che potrebbe avere effetti negativi sulle vendite dell’Aranesp. Diverse banche ne hanno rivisto al ribasso il rating, costringendo il titolo ad arretrare fino a 4 punti percentuali (ridotti poi nel finale).

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico in progresso il petrolio. I futures con consegna giugno hanno guadagnato 56 centesimi a $62.37 al barile (+$0.44 la performance settimanale).

Sul valutario, euro in recupero sul dollaro a quota 1.3528. In rialzo di $5.30 l’oro a quota $672.30 all’oncia. In ribasso i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.67%.