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Wall Street: rialzi strozzati dalle tensioni geopolitiche

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New York – Il mercato azionario americano non riesce ad allungare a tre la striscia di sedute consecutive positive, con l’entusiasmo dei giorni scorsi che e’ decisamente scemato. Le preoccupazioni sui prossimi sviluppi geopolitici hanno contributo a strozzare i rialzi. Il Dow ha ceduto lo 0,19% a quota 12.197,88, il Nasdaq lo 0,45% a quota 2.730,68, mentre l’S&P 500 lo 0,27% in area 1.310,22.

“Molti investitori si tengono alla larga dal mercato”, dice all’emittente Cnbc J.J. Burns, presidente di J.J. Burns & Company, facendo riferimento ai volumi sottili visti quest’oggi. “Quando l’inflazione dura un po’ piu’ a lungo, si hanno margini e prezzi ridotti e le azioni tendono a risentirne”.

I dati macro per lo piu’ positivi sono stati oscurati dai nuovi timori sul fronte del debito sovrano europeo e pertanto le notizie provenienti da Usa ed Europa non hanno offerto grandi spunti nel complesso. Sul Dow particolarmente richiesti sono atati i titoli di AT&T e Verizon, mentre Disney e Home Depot cedono quota. L’indice della volatilita’ Vic e’ salito sopra i 18 punti.

Il tono moderatamente positivo e’ in sintonia con quanto visto in Europa finora, dove ha iniziato a pesare la minaccia dell’agenzia S&P di tagliare di un altro gradino il rating sul credito portoghese, attualmente giudicato ‘BBB’. Londra avanza dello 0,2%, Parigi dello 0,1%, mentre Francoforte cede lo 0,1%. In Usa a livello settoriale si distinguono in positivo le tlc e gli energetici (che invece erano partiti male), mentre i tecnologici attraversano un momento di difficolta’. In particolare c’e’ un sottosettore nel comparto petrolifero che si sta mettendo in mostra grazie al report di una banca americana.

Nel frattempo in Giappone il rischio di una fuoriuscita delle radiazioni resta il principale pericolo e fonte di preoccupazione, con l’indice Nikkei che ha chiuso in calo dello 0,6%. I titoli di Tokyo Electric Power, societa’ che si occupa delle operazione alla centrale nucleare di Fukushima, sono calati su nuovi minimi pluriennali.

Il focus si e’ concentrato sul nuovo round di dati macro e sui prezzi del greggio, scesi sotto i $105 al barile dopo che in Libia i rivoltosi si sono spinti verso ovest e hanno assunto il controllo di citta’ chiave per la produzione di petrolio. Nel frattempo in Siria il presidente Bashar al-Assad si e’ servito dell’esercito per la prima volta per sedare le proteste al porto di Latakia, dopo che ormai sono passate due settimane dall’inizio delle prime manifestazioni.

Mentre continuavano a tenere d’occhio i nuovi sviluppi in Libia e Giappone, gli investitori hanno conosciuto qualche cifra su reddito e spese al consumo, prima dell’apertura. Entrambe le componenti sono cresciute in febbraio, con le spese che lo hanno fatto piu’ del previsto. Alle 16 italiane sono stati pubblicati i numeri sulle vendite di case con contratti in corso, che hanno stupito in positivo.

Prende il via una settimana importante, l’ultima prima dell’avvio della nuova stagione di trimestrali, dove il mercato e’ chiamato sapra’ di piu’ sul tipo di impatto che gli ultimi eventi hanno avuto sull’economia mondiale. All’1.30 della notte italiana il presidente Barack Obama prendera’ la parola in un intervento televisivo per difendere la partecipazione degli Stati Uniti nella missione Nato in Libia. Nato che ha assunto il comando di tutte le operazioni militari.

Sul fronte societario, eBay ha comprato GSI ecommerce per una somma pari a $2,4 miliardi. AstraZeneca ha alzato le linee guida per il 2011 dopo aver risolto una disputa legale in Usa, sborsando $1 miliardo alle autorita’, e i titoli dovrebbero trarne giovamento. Anche Nokia mette a segno una seduta positiva, favorita dalla promozione di Goldman Sachs.

Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con scadenza maggio del greggio arretrano dell’1,4% a $103,98 il barile. I prezzi avevano incominciato a risalire la china dopo che erano iniziate a circolare notizie di un attacco pirata a una nave petrolifera al largo delle coste dell’Oman. Ma ben presto hanno tornato a cedere quota. L’oro ha chiuso ai minimi di oltre una settimana, cedendo lo 0,4% a quota $1,419,9 l’oncia. Sul fronte valutario nel tardo pomeriggio americano l’euro e’ poco variato sul dollaro (+0,01%) in area $1,4088. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,44%, in calo di 0,2 punti base.