New York – Continua il brutto momento no dopo i dati deludenti da attivita’ manifatturiera e lavoro della settimana scorsa. A meta’ giornata il Dow Jones e’ in ribasso di 10 punti, l’S&P500 continua a muoversi sotto la soglia dei 1.300 punti. Sotto tono anche il Nasdaq, in perdita dello 0.22%.
L’agenda macro e’ scarna di appuntamenti di rilievo e l’attenzione e’ concentrata sulla crisi del debito sovrano europeo e sulla nuova conferenza di Apple, che vedra’ la seconda apparizione in pubblico di Steve Jobs nel 2011.
ll ritracciamento di oggi e’ comunque un effetto “naturale”, sottolineano gli investitori, visto che sta per arrivare l’appuntamento con la scadenza delle misure di stimolo non convenzionali (il QE2 terminera’ a fine giugno).
Mentre l’Europa ha perso quota per il quarto giorno consecutivo (si tratta della striscia negativa piu’ lunga in quasi tre settimane) i timori piu’ grandi in Usa riguardano il pericolo di un rallentamento della ripresa economica.
Il calo delle ultime cinque settimane in Borsa ha schiacciato i prezzi dei titoli hi-tech che ora sono ai minimi di oltre dieci anni. A questi livelli e’ molto probabile che i manager tornino pertanto a comprare gruppi del comparto. Il benchmark principale del settore ha perso il 7%, pari a circa $190 miliardi di valore, da quando il mercato ha toccato i massimi il 18 febbraio. Solo i finanziari hanno perso di piu’. L’indice Stoxx 600 ritraccia vicino ai minimi di marzo. L’indice ha ceduto quota per cinque settimane consecutive, la piu’ lunga serie negativa da luglio 2008.
Nel frattempo sono aumentate le speculazioni circa un default della Grecia indebitata. “Il dibattito tra i trader e’ se questo calo sia solo una mera correzione all’interno di una fase di mercato toro che ormai dura da 2 anni e mezzo o se le debolezza a livello di fondamentali non stiano invece spingendo i mercati in ribasso con una certa intensita’”, spiega a Bloomberg Jonathan Sudaria, trader di London Capital Group. Da quando hanno toccato i massimi della fase rialzista a inizio maggio, i mercati si sono mossi in calo. L’indice MSCI della regione Asia Pacifico e’ calato dello 0,3% oggi.
In ambito macro nell’area euro a 17 in aprile prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,9% su mese, che si traduce in un +6,7 su base tendenziale, leggermente sopra le stime del consensu (+6,6% su anno). Per Plosser – membro della banca centrale – e’ troppa l’attenzione sull’inflazione core.
Dai dati di statistica pubblicati dall’Istat e’ emerso che nel 2010 al nord est italiano la crescita e’ stata piu’ alta (+2,1%) e al sud piu’ bassa (+0,2%). Le cifre sull’occupazione statunitense a maggio, diffuse
venerdì, hanno evidenziato 54.000 posti di lavoro in piu’, il dato piu’ debole da settembre, mentre il tasso e’ salito al 9,1 dal 9% di aprile.
“Dopo i dati di venerdì la pressione sull’azionario europeo e’ al ribasso”, dice a Reuters Manoj Ladwa, trader di ETX Capital. “Ma l’indice poterebbe trovare un supporto vicino a quota 1.100”. “Su questo livello, vicino ai minimi di aprile, il mercato ha rimbalzato in precedenza”, spiega Ladwa, aggiungendo che il livello successivo si colloca a 1,050.
Nella regione dei periferici, sui mercati del debito scendono i rendimenti un po’ ovunque tranne che in Portogallo, dove alle elezioni si e’ imposto il centro destra di Coelho (partito social democratico). Breve rally post voto per i listini azionari. Nelle prossime settimane occhi sulle proteste in Grecia.
In un incontro svoltosi la settimana scorsa Ue e FMI hanno accettato di pagare il nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia, aprendo la strada per un nuovo round di finanziamenti che include “un ruolo volontario” da parte degli investitori. Atene ha detto che un’analisi del progresso economico raggiunto dal paese si e’ conclusa in maniera “positiva”.
Jean-Claude Juncker, numero uno tra i ministri finanziari dell’area euro, e Olli Rehn, commissario Ue degli affari monetari, hanno appuntamento oggi a Strasburgo, in Francia, dove terranno entrambi un intervento.
Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna luglio sono in ribasso dello 0,37% a $99,85 il barile. I contratti con scadenza luglio sull’oro avanzano dello 0,43% $1.548,4 l’oncia. Sul valutario l’euro e’ in moderato calo nei confronti del dollaro (-0,18%) a $1,462. Quanto ai Treasury, i prezzi sono ancora in rialzo con il rendimento sul decennale che si attesta a quota 3,033%, in progresso di 3 punti base.