Gli indici azionari americani hanno chiuso nuovamente in rialzo, dopo aver speso gran parte della giornata in territorio negativo a causa del deludente dato sulla fiducia dei consumatori. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.16% a 11370, l’S&P500 dello 0.20% a 1304, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.54% a 2172.
Ad innescare il recupero dei listini sono stati l’ulteriore deprezzamento del petrolio e il rilascio delle minute del Fomc, di cui gli operatori hanno apprezzato l’assenza di particolari riferimenti ad una ripresa delle strette creditizie.
A dirla tutta dai dettagli sull’incontro dell’8 agosto, in cui fu deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse al 5.25%, non e’ pero’ emerso un quadro favorevole per l’economia americana.
La crescita dovrebbe procedere a rilento, al di sotto delle aspettative, probabilmente fino alla fine del 2007, principalmente a causa dello sgonfiamento del mercato immobiliare, degli elevati prezzi energetici e del diminuito potere di acquisto dei consumatori. A tal proposito, il dato di agosto sulla fiducia di questi ultimi e’ crollato ai minimi livelli del 2006, scivolando a quota 99.2 dai 107 punti fatti registrare nel mese di luglio.
La Fed non si e’ pero’ espressa sulle prossime mosse di politica monetaria e la mancata necessita’ di ulteriori aumenti del costo del denaro sembra essere stata ben accolta dagli operatori.
Ad incitare agli acquisti in giornata e’ stato senza dubbio anche il nuovo calo del greggio, sceso al di sotto della soglia psicologica dei $70 al barile per la prima volta da aprile. A causa dell’allontanamento della tempesta tropicale Ernesto dalle zone chiave del Golfo del Messico (area in cui sono dislocate numerose piattaforme di estrazione e lavorazione del petrolio), i futures con consegna ottobre sono arretrati di 90 centesimi a $69.71.
Exxon Mobil, il gigante petrolifero americano ha chiuso in rosso per la terza sessione consecutiva e, con un calo giornaliero di oltre l’1%, e’ risultato uno dei peggiori titoli del Dow Jones.
A registrare la peggiore performance tra le componenti dell’indice industriale e’ stato il colosso aerospaziale Boeing, che non e’ riuscito a mantenere i guadagni della mattinata. Ricordiamo che nella giornata di lunedi’, la societa’ ha annunciato un uovo piano di buyback pari a $3 miliardi.
Bene Coca-Cola che ha annunciato l’acquisizione della fetta di controllo della societa’ di bevande Kerry Beverages Limited, joint venture formata nel 1993 con il Kerry Group.
Tra gli altri titoli, in buon rialzo quello della farmaceutica Schering-Plough, dopo che la societa’ ha pattutito il pagamento di $435 milioni per archiviare la pratica investigativa in cui compariva colpevole per alcune pratiche di marketing.
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Sul valutario, ancora in progresso l’euro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio rispetto al dollaro e’ salito a $1.2821. L’oro ha chiuso in perdita. I futures con scadenza dicembre sono arretrati di $4.80 a $619.10 all’oncia. In recupero, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.783%.
BORSA: NY INVERTE ROTTA E SALE GRAZIE A VERBALI FED
CON INDICE FIDUCIA DEBOLE POSSIBILE PROLUNGAMENTO PAUSA TASSI
29 Agosto 2006 23:11 NEW YORK (ANSA) – Wall Street riprende slancio nel finale e chiude in territorio positivo, sulla scia dei verbali dell’ultima riunione del board della Federal Reserve che hanno dato ai mercati l’occasione di leggere in un’ottica diversa il dato, peggiore delle attese, della fiducia dei consumatori di agosto rilevata dal Conference Board. Il Dow Jones è in rialzo dello 0,16% (a 11.369,94 punti), il Nasdaq sale dello 0,54% (a quota 2.172,30), mentre lo Standard & Poor’s 500 si porta a 1.304,28 punti (+0,19%).
L’indice di fiducia è scivolato a quota 99,6, sui minimi dell’anno (dal precedente 107 e contro le attese di 102,7), a causa dello scenario più incerto del mercato del lavoro e per il caro-petrolio, rinforzando lo scenario di un’economia Usa in rallentamento, così come già indicato del resto la scorsa settimana dagli indici sul mercato immobiliare. Per altro verso, il Federal Open Market Committee, come emerge dai verbali del board dell’8 agosto, ha deciso la pausa nel processo rialzista dei tassi dopo due anni “sul filo del rasoio” perché diversi banchieri centrali “hanno rilevato che un’ulteriore stretta poteva pure starci bene”, ma i timori di soffocare troppo l’economia hanno suggerito di “fare slittare ulteriori strette che si rendessero necessarie”.
Il rinvio, in altri termini, è all’esame dei nuovi dati macroeconomici e, in questo contesto, proprio l’indice di fiducia potrebbe essere un elemento a favore del prolungamento della pausa. In settimana sono attesi altri segnali sullo stato di salute dell’economia stelle e strisce, con il Pil del secondo trimestre (seconda stima) che dovrebbe evidenziare una crescita inferiore ai primi tre mesi dell’anno e i nuovi posti di lavoro ad agosto, stimati ai minimi degli ultimi sette mesi. Tutti elementi, osservano gli esperti, che la locomotiva Usa é in affanno e che probabilmente risente dei 17 rialzi consecutivi del costo del denaro operati dalla Federal Reserve negli ultimi due anni.
Guardando all’andamento dei singoli titoli, il colosso dell’edilizia Pulte Homes sale dell’1,26% (a 29,67 dollari), mentre nel comparto finanziario delude il leader dei mutui ipotecari Countrywide Financial, in calo dell’1,73% (a 33,02 dollari). Giornata negativa per il settore energetico, al traino della seconda giornata di cali delle quotazioni del greggio (-1,4% a 69,95 dollari al barile) dopo che i meteorologi hanno reso noto che la tempesta tropicale Ernesto non farà rotta sul Golfo del Messico ricco di piattaforme petrolifere. Di conseguenza, Exxon Mobil, ad esempio, perde lo 0,98% (a 69,41 dollari).
Bene Intel (+1,55% a 19,68 dollari) beneficia del lancio, con 5 mesi di anticipo della nuova linea di chip Xeon, mentre Barnes & Noble, il gruppo leader delle librerie Usa, lascia sul terreno lo 0,48% (a 35,10 dollari), dopo aver comunicato di essere stata citata in giudizio su possibili irregolarità nelle assegnazioni delle stock options.