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WALL STREET RECUPERA MA IL DOW RESTA IN ROSSO

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Seduta contrastata per gli indici azionari americani. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.31% a 12269, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.01% a 1360, meglio il listino tecnologico Nasdaq, riuscito ad avanzare dello 0.83% a 2474. Il recupero degli indici dai minimi giornalieri e’ stato possibile grazie al ritracciamento del petrolio, che in mattinata aveva segnato un nuovo record storico. Parziale rassicurazione per gli investitori e’ giunta anche dal comparto finanziario, grazie all’ultima conferenza di Lehman Brothers che ha confermato la perdita trimestrale annunciata la scorsa settimana.

Dopo essere schizzato ad un nuovo massimo assoluto di $138.89 al barile, spinto dalle voci di un incendio in un impianto di raffinazione nel Mare del Nord, il greggio e’ tornato a trattare in territorio negativo, con gli operatori che hanno continuato a metabolizzare le ultime dichiarazioni dell’Arabia Saudita relative ad un incremento della produzione di 500 mila barili al giorno con lo scopo di calmierare i prezzi e garantire un adeguato equilibrio tra domanda ed offerta. Alla fine della giornata, i futures con consegna luglio hanno archiviato la seduta in ribasso di $0.25 a $134.61.

Gli investitori hanno accolto con entusiasmo anche i dettagli emersi dalla conferenza della banca d’affari Lehman Brothers (LEH) che dopo aver confermato la perdita di $2.8 miliardi per il secondo trimestre, ha offerto un aggiornamento sulla ristrutturazione del modello di business. “Il fatto che la banca si stia impegnando per diminuire il debito ed offrire una maggiore trasparenza sui risultati e’ da considerarsi positivo” ha affermato Richard Campagna, managing director di Provident Investment Counsel. “Si tratta di un segnale di stabilizzazione per l’intera industria finanziaria”. Il titolo ha chiuso la sessione in progresso del 5% circa, guidando al rialzo l’intero comparto.

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Il brutto dato macro diffuso in giornata ha pero’ risvegliato le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Nel mese di giugno, l’Empire State Index, ha evidenziato una brusca contrazione dell’attivita’ maniffatturiera nell’area di New York, ad un livello nettamente inferiore rispetto al consensus del mercato.

La scorsa settimana si era conclusa con gli indici in rialzo, supportati dal buon flusso delle vendite al dettaglio e da un rapporto sui prezzi al consumo, cresciuto in linea con le attese degli analisti. L’inflazione continuera’ ad essere monitorata da vicino dagli operatori, che restano pertanto in attesa dei dati sui prezzi alla produzione (PPI), in calendario per la giornata di martedi’ e per cui e’ previsto un incremento netto dell’1%.

Restando nel comparto finanziario, ad occupare la scena in giornata e’ stato anche il colosso assicurativo American International Group (AIG), componente del Dow Jones, arretrato in seguito alla notizia del licenziamento del CEO Martin Sullivan; a rivestire il ruolo di ad dell’azienda sara’ Robert Willumstad, ex di Citigroup.

Tra i titoli hi-tech, riflettori puntati sulle radio satellitari Sirius (SIRI) ed XM Satellite Radio (XMSR): la FCC (Federal Communications Commission), l’organo di controllo americano del comparto delle telecomunicazioni, ha approvato il merger tra le due societa’. I due titoli hanno chiuso con rialzi medi superiori ai 4 punti percentuali. Nel settore dei servizi, luci sull’inizio delle trattative tra Republic Services (RSG) ed Allied Waste Industries (AW) che potrebbero condurre ad un’operazione di fusione del valore di $6.6 miliardi.

Sugli altri mercati, sul valutario, euro in recupero rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5476. In lieve progresso l’oro a $886.30 l’oncia (+$13.20). In lieve progresso infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.2450% dal 4.2610%.

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