I listini azionari americani riescono a recuperare le perdite della mattinata viaggiando sulla parita’. Merito dell’andamento del comparto bancario e di quello energetico.
Tra le singole prove si distinguono in positivo Merck e Pfizer sull’indice degli industriali, mentre il comparto dei tecnologici paga i cali di Intel, HP e IBM. Tutto e’ cominciato dopo che Nvidia ha rivisto al ribasso le stime sulle vendite del secondo trimestre, citando la debolezza delle attivita’ in Cina e Europa.
Una buona spinta era arrivata dal valutario, dove l’euro continua ad avanzare portandosi in prossimita’ dei massimi di due mesi. Alla radice del movimento positivo, la fiducia nell’economia migliorata nella zona euro e un calo della disoccupazione in Germania. Il rafforzamento sul dollaro deriva anche dai commenti degli analisti di Moody’s, che hanno paventato la possibilita’ di esaminare il rating sul credito sovrano degli Stati Uniti qualora le previsioni del governo americano circa i livelli del debito si dovessero materializzare.
Stati Uniti che hanno visto un calo delle domande di indennita’ disoccupazionale nell’ultima settimana, anche se migliori del previsto le cifre dipingono un quadro ancora buio per il mercato del lavoro se si tiene conto del fatto che l’economia e’ in ripresa. Un calo della disoccupazione viene considerato elemento fondamentale perche’ il ritmo della crescita acceleri.
Molto meglio le notizie societarie invece, con il gigante del greggio Exxon che ha registrato utili piu’ che raddoppiati nel secondo trimestre fiscale. I ricavi, tuttavia, hanno lievemente deluso, cosi’ come avvenuto per Colgate-Palmolive. Risultano migliori delle attese invece utili e fatturato della societa’ di telefonini Motorola.