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WALL STREET: RAFFICA DI SELL PROPRIO IN CHIUSURA

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Le numerose operazioni di fusione e acquisizione annunciate lunedi’ non sono riuscite a infondere un minimo di brio agli indici americani, che hanno chiuso la seduta accelerando al ribasso proprio negli ultimi 60 minuti di contrattazioni. Il Dow Jones ha perso lo 0.43% a 10371 e il Nasdaq lo 0.62% a 1974.

La seduta e’ stata piatta e incolore dal punto di vista dei volumi: 1,1 miliardi di azioni scambiate al Nyse e 1,4 miliardi al Nasdaq. Cominciano, inoltre, a circolare interpretazioni e voci sull’assoluta mancanza di volatilita’ in borsa (leggere l’articolo
CHI STA MANIPOLANDO IL MERCATO USA?
).

I mercati rimangono sostanzialmente fermi perche’, secondo i trader, il 30 giugno sono fissati due importanti eventi: la riunione della Federal Reserve sui tassi d’interesse Usa e il passaggio dei poteri al nuovo governo ad interim in Iraq. Sempre a fine mese avra’ il via la nuova stagione degli utili societari.

La ripresa delle operazioni di fusione e acquisizione ha regalato una nota positiva a una giornata altrimenti priva di catalizzatori. Wachovia Securities, quarto gruppo bancario statunitense, ha annunciato che acquistera’ SouthTrust attraverso uno scambio di azioni. Il valore complessivo dell’operazione e’ valutato a $14.3 miliardi. BostonFed Bancorp ha acconsentito ad essere acquisita dalla concorrente Banknorth (BNK) per circa $195 milioni in cash e titoli.

Il fondo immobiliare Simon Properties, infine, acquisira’ tutte le azioni circolanti e le unita’ di partnership operativa della concorrente Chelsea Property Group. L’operazione ha un valore di circa $3.5 miliardi.

L’attenzione degli operatori nel frattempo si sposta verso l’attesa riunione della Federal Reserve in calendario a fine mese. In tale occasione la Fed prendera’ importanti decisioni in tema di politica monetaria. I future sui fed fund assegnano una probabilita’ del 100 percento a un incremento dei tassi di interesse di 25 punti base e solo del 10 percento a un aumento di 50 punti base. I timori di un intervento piu’ aggressivo restano, tuttavia, sullo sfondo. Le incoraggianti cifre diffuse nelle scorse settimane sulla solida ripresa economica e le dichiarazioni di numerosi ufficiali della Banca Centrale americana avevano alimentato i timori di manovre piu’ drastiche. Gli economisti temono che un brusco apprezzamento del costo del denaro possa danneggiare gli utili societari, proprio alla vigilia della nuova stagione.

Non hanno contribuito a migliorare il clima della seduta le notizie provenienti dal Medio Oriente. In Iraq dieci cittadini occidentali sono stati sequestrati mentre quattro soldati americani sono stati uccisi in un’imboscata. Preoccupazioni anche per la situazione in Iran, dove le autorita’ hanno sequestrato tre navi da guerra della marina britannica, entrate nelle acque territoriali iraniane. Il prezzo del petrolio, tuttavia, ha chiuso in forte ribasso di quasi il 3% sull’onda del ripristimo di uno dei due oleodotti iracheni sabotati la scorsa settimana e la ripresa delle esportazioni. Il future sul greggio con scadenza luglio e’ sceso a quota $37.63 al barile. In Norvegia prosegue lo sciopero dei lavoratori del settore petrolifero, che potrebbe prolungarsi fino a mercoledi’.

Tra le 30 blue chips del Dow Jones, i migliori guadagni li hanno registrati DuPont, Home Depot, Caterpillar e Procter & Gamble.. Sotto pressione, invece, Wal Mart, Verizon, SBS Communications e Alcoa. In rosso, dopo un avvio positivo alimentato dai commenti positivi di J.P. Morgan Securities, anche Intel. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Sul fronte degli utili, occhi puntati sui gruppi finanziari Morgan Stanley e Goldman Sachs, che pubblicheranno i risultati martedi’, prima dell’apertura delle borse.

Sugli altri mercati, il dollaro ha chiuso in lieve rialzo sull’euro con il cambio tra le due valute a $1.2107. In rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni ha chiuso al 4.69%.