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Wall Street: prove di rally, aiuta il calo del petrolio

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New York – Partenza in buon rialzo per il mercato azionario americano, favorito dal ritracciamento dell’1% dei prezzi del petrolio, che comunque restano in area $101. Ieri avevano toccato i massimi pre-Lehman.

Il Dow avanza dell’1,32% a quota 12.226,64, il Nasdaq dell’1,43% in area 2.787,29, l’S&P 500 dell’1,29% a 1.325,38 punti. A mettersi in luce sono i titoli tech e in particolare Intel, IBM e HP. Bene anche le conglomerate industriali come General Electric.

Se l’euro si riporta in area $1,39-$1,40, lo deve alle parole da falco pronunciate dal numero uno della Bce Trichet, che ha citato il pericolo inflazione, parlando di uno shock di prezzi delle materie prime.

Ben intonate anche le piazze finanziarie europee che hanno pero’ perso un po’ di slancio e al momento scambiano sotto i massimi di seduta. A pesare sono stati proprio i commenti di Trichet. Il numero uno della banca centrale ha detto che il rischio per le prospettive di prezzo e’ al rialzo, piu’ che al ribasso, e che le autorita’ di politica monetaria rimangono estremamente vigilanti, con l’intento di mantenere una stabilita’ dei prezzi. Trichet ha sottolineato che la banca e’ pronta ad agire per combattere l’inflazione.

Peccato per il dollaro, che invece era stato favorito in un primo momento dal calo del numero di sussidi di disoccupazione sotto quota 400.000 ai minimi di tre anni. I risultati registrati dalle societa’ di vendite al dettaglio nei negozi aperti da almeno un anno hanno avuto poco risalto e sono finora stati contrastanti.

I prezzi del petrolio intanto scambiano in calo dopo aver toccato ieri i massimi di 29 mesi sopra quota $102 al barile. Il ribasso e’ stato molto piu’ marcato in un primo momento, sulla scia della notizia secondo cui l’offerta per un accordo di pace in Libia presentata dal presidente venezuelano Hugo Chavez e’ stata accolta con favore dal colonnello Gheddafi.

Secondo Al Jazeera, il piano prevede la formazione di una commissione composta dai rappresentanti di America del Sud, Europa e Medioriente che avra’ il compito di trovare un punto di incontro tra Gheddafi e le forze antigovernative. Ma sui mercati energetici e’ tornata a salire la tenzione dopo che una nuova serie di attacchi aerei contro i ribelli ha colpito la citta’ di Braga.

Sul fronte macro, e’ attesa la pubblicazione dell’indice non manifatturiero, alle 16 italiane. Gli ultimi dati PMI sui serrvizi relativi a Regno Unito, Euro Zona e Cina sono tutti stati negativi se confrontati con i mesi precedenti. Nel caso della Cina si e’ trattato dei minimi di due anni. Venerdi’ tutti gli occhi saranno puntati sul rapporto mensile occupazionale, da cui ci si aspetta la creazione di 200 mila posti di lavoro e un tasso di disoccupazione in rialzo al 9,2% dal 9%.

Intanto i mercati europei scambiano in rialzo, favoriti dalla decisione della Banca Centrale Europea di mantenere i tassi di interesse all’1%, su livelli minimi record. “Potrebbe trattarsi di un rally di sollievo dopo gli eventi degli ultimi giorni e quello che in generale abbiamo visto accadere nell’area mediorientale”, dice a Marketwatch Manoj Ladwa, senior trader di ETX Capital. Tuttavia i guadagni, per lo meno in Europa, sono stati accompagnati da volumi sottili. Come a dimostrare la riluttanza dei trader a prendere posizioni.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures con scadenza aprile del greggio scambiano in flessione di $0,57 a $101,66 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro cedono lo 0,86% a $1.424,8 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dello 0,6% a $1,3948. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,533%, in progresso di 6,9 punti base.