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Wall Street prosegue sulla via del rialzo, soffre il dollaro

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Come lasciavano intendere i futures, gli indici americano aprono con abbondanti guadagni proseguento la buona intonazione di ieri, giorno in cui la Fed ha annunciato un secondo piano di quantitative easing da $600 miliardi. Dopo un’iniziale volatilita’ gli indici aveva chiuso in rialzo con il Nasdaq che ha toccato i massimi di 52 settimane. Nella notte reazione positiva anche nei mercati asiatici (a Hong Kong l’Hang Seng ha terminato la seduta a +1.6%; in Cina lo Shanghai Composite ha visto +1.9%, in India il Sensex ha visto un +2.1%) e, a seguire, quelli europei che scambiano con incrementi ben superiori al punto percentuale.

Londra si e’ spinta al top di due anni e mezzo con la Bank of England che ha confermato il costo del denaro allo 0.5% lasciando in stand-by il proprio piano di allentamento monetario. Sembra ci siano pero’ alcuni membri del braccio di politica monetaria che gia’ da questa riunione avrebbero voluto un espansione da 50 miliardi di sterline ($81 miliardi) del programma attuale da 200 miliardi di sterline. Le minute del prossimo 17 novembre e relative alla riunione odierna riveleranno qualcosa a questo proposito. Nulla di fatto anche dalla Bce, che ha lasciato i tassi di interesse all’1%.

La mossa della Fed, che diversamente da quanto succede in Europa non fa che iniettare ulteriore liquidita’ nel mercato, indebolisce ulteriormente il dollaro il cui rispettivo indice e’ sceso ai minimi di 11 mesi. Ne approfittano le materie prime, in particolare i metalli.

Sul fronte macro, il dato sui sussidi di disoccupazione e’ in rialzo deludendo le stime. Migliore delle attese invece la produttivita’ nel terzo trimestre (il dato e’ preliminare).

Oggi e’ l’ultimo giorno ricco di trimestrali, con oltre 270 societa’ (di cui circa 125 prima dell’apertura) che pubblicano i propri conti. Nel settore retail, le vendite di ottobre per Gap (GPS) sono state in rialzo del 2%, quelle di Saks (SKS) su dell’8.1%, +1.7% per Target. Macy’s (M) ha alzato le proprie stime.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre sono in progresso del 2.04% a quota $86.42 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +3% a $1377.70 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro si e’ portato in area $1.4244. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si trova al 2.5070% ma e’ sceso sotto tale livello per la prima volta dal 25 ottobre con lo spread con il Treasury a due anni portatosi a 217.6. Minimi record per i rendimenti dei titoli di stato con scadenze a 2 (0.3118%), 3 e 5 anni.