Società

WALL STREET: PROSEGUE LA DEBOLEZZA DEI LISTINI

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*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La sessione di oggi si e’ aperta in leggera lettera. Il dato macro sulla bilancia commerciale e’ risultato al di sopra delle attese. Il dato sulle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione e’ sceso di 2,000 a 389,000 rispetto alle stime di 360,00.

Al momento, l’indice Dow Jones e’ in ribasso di 22 punti a 10194, Nasdaq e’ in lettera di 5 punti a 2032 e l’S&P500 sta perdendo 5 punti a 1172.
Si stanno distinguendo in negativo i settori tabacco ed energia.
L’indice VIX si trova al livello di 16.81. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di -1640. I volumi sul NYSE sono di 735 milioni di titoli scambiati.

L’indice Dow Jones ha chiuso a quota 10216.9, con un minimo a 10145, sempre piu’ vicino all’area di intorno a 10000, mentre il Nasdaq e’ sceso a 2037.47. Quest’ultimo ha chiuso in ribasso 5 delle ultime 6 sessioni per un totale di 102 punti di perdita.
Il livello di ipervenduto e’ salito a –3.6, livello che non si registrava da marzo. Storicamente gli indicatori di ipervenduto/ipercomprato raggiungono livelli estremi prima degli indici stessi. Ci aspettiamo dunque nuova pressione in vendita prima di un nuovo tentativo di rialzo.

TRADING OPERATIVO:

Questa mattina, LDIS e’ in denaro dello 0.7%, mentre SWIR sta perdendo quasi l’1%.

Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 10 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:

Domani mattina, saranno pubblicati i dati macro sulla bilancia commerciale e sulle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione.

POSIZIONI RIALZISTE:

LDIS (APERTA IL 12/9 A $6.99; ATTUALE $6.68; PERF –4.43%)

SWIR (APERT AIL 28/9 A $11.04; ATTUALE $10.39; PERF –5.89%)

BORSA: NEW YORK; ANCORA IN CALO, PESA CORSA DEI PREZZI/ANSA

Si profila una seduta di Borsa negativa a New York, dopo che ieri l’ indice S&P 500 era già sceso ai minimi da cinque mesi. Da inizio anno, tutti e tre gli indici di riferimento del mercato azionario sono in perdita, appesantiti da diversi fattori negativi, il più importante dei quali è rappresentato al momento attuale dai timori inflazionistici.

Oggi al riguardo è stato diffuso l’ indice dei prezzi all’ importazione a settembre, schizzati al rialzo del 2,3%, il maggiore incremento da circa 15 anni. Al netto del petrolio, la variazione è stata dell’ 1,2% e rispetto ad un anno fa il tendenziale indica un robusto +9,9%. Insomma, la prospettiva di un’ inflazione in deciso rialzo ha trovato ulteriori conferme, in attesa del dato di domani, che dovrebbe segnalare una crescita dei prezzi al consumo sempre a settembre nell’ ordine dello 0,9% mensile, nettamente più alta rispetto ad agosto.

Il fatto che i prezzi salgano significa che la Federal Reserve – come del resto già fatto capire dalla banca centrale statunitense in più di un’ occasione – proseguirà nella corsa al rialzo del costo del denaro, già ritoccato all’ insù per ben undici volte di fila dal giugno del 2004. Uno scenario che non può far piacere ovviamente alla Borsa, e che potrebbe riflettersi negativamente sulle trimestrali societarie. Oggi gli spunti sono minimi, come del resto già si verifica da diverse sedute.

Perdono terreno fra l’ altro i petroliferi, con conseguenze negative sull’ intero listino, per via del rallentamento del prezzo del petrolio. Exxon Mobil scivola di 49 cents, a 58,46 dollari, a sua volta Chevron è in ribasso di 1,14 dollari, a 59,82. Male anche le utilities, con Exelon che perde 1,21 dollari (a 47,29), mentre sono in ritirata al tempo stesso i titoli del comparto costruzioni, con Lennar in flessione di 56 cents, a 53,8 dollari, e KB Home che cede 1,17 dollari (a 62,93).

In controtendenza McDonald’s, che avanza del 2,7% a 32,52 dollari, dopo aver anticipato i dati della trimestrale, che si chiuderà con un utile per azione di 56 cent al netto di alcune voci, contro i 54 cent ipotizzati dagli analisti di Thomson Financial.

In movimento il comparto dei media, sulla scia dei ‘rumors’ relativi ad un interesse di Google e Comcast per rilevare una partecipazione in Time Warner. Il titolo di quest’ ultima avanza dell’ 1,5% a 17,75 dollari. A sua volta Google cede 8,61 dollari, a 292,36, e Comcast 46 cent a 27,46 dollari. Fra i titoli compresi nell’ indice Dow Jones, in ribasso Altria, l’ ex Philip Morris che perde il 2,3% a 69,28 dollari in vista dell’ esito di una sentenza relativa ai maxi-risarcimenti per danni provocati dal fumo.

Attorno alle 18.50 ora italiana l’ indice Dow Jones perde lo 0,22% a 10.193,93 punti, il Nasdaq composite lo 0,12% a 2.034,94 e lo S&P 500 lo 0,42% a 1.172,69.