Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni i derivati sui principali indici della borsa americana viaggiano in leggero rialzo, (vedi quotazioni a fondo pagina), preannunciando una partenza positiva all’indomani di un forte sell-off legato a tensioni geopolitiche tra le due Coree e il persistere di un quadro difficile in Irlanda nonostante il salvataggio.
Negli Stati Uniti fari puntati su un caledario macro ricchissimo: tra mezz’ora i dati su richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, reddito personale e spese al consumo, beni durevoli e, alle 15:55 ora italiana, la fiducia del Michigan (Dato finale di novembre). Alle 16:00 le vendite di case nuove. Alle 16:30 sara’ la volta delle scorte di petrolio.
Sul fronte societario, Oracle (ORCL) ha avuto la meglio sulla tedesca Sap (SAP). Termina una vicenda legale su violazione di brevetti con un pagamento da $1.3 miliardi. La catena di gioellerie Tiffany (TIF) ha registrato utili trimestrali in rialzo del 27% e rivisto all’insu’ l’outlook per l’anno.
Resta comunque il nervosismo, soprattutto in Europa dove si osservano timidi rialzi per Parigi (+0.33%) e Madrid (+0.36%). Meglio a Londra (+0.63%) e Francoforte (+1.24%, merito anche del rialzo record a novembre dell’Ifo) mentre Piazza Affari cede lo 0.37%.
Basta guardare i rendimenti sui bond irlandesi verso il 9% e il cds per proteggersi contro il rischio di default dell’Italia ha toccato un nuovo record. Da notare l’allargamento degli spread di Spagna, Portogallo e Irlanda.
Su Dublino pesa anche la decisione di S&P, stamane, di tagliare il rating. Il governo irlandese oggi presentera’ il piano quadriennale di risanamento del deficit da 15 miliardi di euro. Di questi, secondo alcune indiscrezioni, 5 miliardi potrebbero interessare aumenti di tasse. Resta pero’ alta l’allerta sul fronte politico che potrebbe portare a una caduta del governo mettendo a rischio l’implementazione della legge di bilancio.
Secondo il Financial Times, il governo irlandese assumera’ una quota di maggioranza nella Bank of Ireland (nel pre-mercato a New York il titolo cede il 25.29%), anche se ha dichiarato che non intende procedere ad una completa nazionalizzazione.
A tutto cio’ si aggiungono gli allarmi lanciati dalle banche tedesche e sui rischi che il piano della Merkel potrebbe avere sulle vendite dei bond.
L’outlook della moneta unica rimane decisamente preoccupante. Di fatto, l’euro sta scontando la fuga dal rischio degli investitori in questo periodo di forte incertezza.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna gennaio sono in rialzo dello 0.42% a quota $81.59 il barile. Il derivato con scadenza gennaio dell’oro segna -0.17% a $1377.10 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0.13% a quota $1.3350.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scambia in rialzo di 3.50 punti (+0.30%) a quota 1181.80.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in rialzo di 4.75 punti (+0.22%) in area 2123.75.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 28 punti a quota 11042 (+0.25%).