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WALL STREET: PROCTER & GAMBLE SPINGE GIU’ IL DOW

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Non accennano a indirizzarsi per una via ben definita i principali listini di Wall Street alle prese con un’attanagliante volalitita’ che alterna ora in territorio positivo ora in negativo le performance di Dow Jones, Nasdaq e S&P 500.

Partiti in negativo, i mercati statunitensi avevano provato ad alzare la testa nel corso della mattinata nonostante le cattive notizie che giungevano da Cisco Systems e Kodak, due societa’ leader di settore.

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Ciononostante, la diffusione dei dati macroeconomici relativi all’inflazione e alla produzione industriale lasciavano intendere che davanti a un modesto incremento dei prezzi al consumo e a un incremento, seppur leggero, della produzione industriale, un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve non sarebbe stato un naturale seguito.

Cosi’, combattuti dai profit warming e dal quadro complesso dipinto dei dati macroeconomici, gli investitori sono stati investiti da un generalizzato umore d’incertezza, i cui effetti non si sono ancora esauriti.

A tutto cio’ si aggiunge la preoccupazione di Wall Street per quelli che saranno i dati relativi al primo trimestre del 2001 che il gigante dei chip, Intel diffondera’ dopo la chusura dei mercati. Attualmente, il titolo, quotato al Dow Jones, accusa una perdita superiore al 3%.

A gravare sul listino dei trenta titoli principali e’ anche la Procter & Gamble (PG – Nyse) tutt’ora subissata dalle forti vendite (-4,31%).

Le ragioni vanno probabilmente ricercate sia nel giudizio non proprio lusinghiero dato poche ore fa da Andrew McQuilling di Ubs Warburg, che nella notizia delle dimissioni del capo delle operazioni europee, Antonio Belloni, (in procinto di approdare alla Luis Vuitton).

In particolare, stando all’analista, l’andamento delle vendite del settore “core”, quello dei prodotti a largo consumo, ha visto nel mese di marzo una flessione del 3%. McQuilling non ha tuttavia cancellato il suo giudizio sulla societa’ che rimane di “strong buy”.

Sui listini in generale, stanno mostrando una tendenza al rialzo il settore delle infrastruttre di rete, utility, sanitario, gas naturale, linee areee, brokeraggio, archiviazione dati, softare, tabacco, servizi petroliferi e farmaceutico.

Segno negativo invece per settore petrolifero, meccanico, cartario, automobilisico, infrastrutture per i semiconduttori.