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WALL STREET: PRIMO STOP PER IL RALLY DEI LISTINI

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Avvio di settimana negativo per i mercati americani, nonostante i buoni dati sulle vendite retail registrati nel fine settimana e il marcato calo del petrolio. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.37% a 10890, l’S&P500 dello 0.85% a 1257, il Nasdaq ha chiuso con in ribasso dell’1.04% a 2239.

Dopo la quinta settimana consecutiva di rialzi, che ha portato il Nasdaq e l’S&P500 a nuovi massimi di quattro anni e mezzo e il Dow Jones ai migliori livelli da marzo, sui mercati sono ricomparse le vendite innescate dalla prese di beneficio.

A livello settoriale, i maggiori ribassi li hanno realizzati i titoli del comparto immobiliare, penalizzati dal deludente dato comunicato in giornata, e quelli del settore energetico, sulla scia del calo del greggio. Gli indici settoriali XOI e OSX hanno ceduto entrambi oltre il 3%. Sotto pressione anche le azioni delle societa’ retail, nonostante il boom di vendite registrate nel fine settimana successivo al Thanksgivig Day, periodo dell’anno che apre la stagione della corsa agli acquisti natalizi.

Wal-Mart ed altre societa’ retail hanno riportato un numero totale di vendite nettamente superiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La U.S. National Retail Federation ha comunicato un incremento delle vendite di circa il 22% a $27.8 miliardi nel solo fine settimana successivo al Thanksgiving Day. Da un’ultima ricerca, condotta da Forrester Research, e’ emerso che circa $18 miliardi saranno dedicati agli acquisti su Internet nel periodo compreso tra il giorno del Ringraziamento e Natale. L’ammontare rappresenta una crescita del 25% rispetto al 2004.

Passando al comparto hi-tech, nonostante la debolezza generale, il colosso informatico Apple e’ riuscito a mettere a segno un +0.52%, grazie alle vendite del suo ultimo gioiello. L’iPod nano e’ infatti risultato uno dei prodotti piu’ acquistati sul sito di e-commerce Amazon.com. Il titolo ha anche beneficiato dei commenti positivi degli analisti di Piper Jaffray che ne hanno rivisto il target price al rialzo.

A pesare maggiormente sulla performance del Dow Jones e’ stato il colosso farmaceutico Merck, arretrato di oltre il 5% in seguito alla comunicazione di un nuovo piano di ristrutturazione. La societa’ ha annunciato il taglio di 7 mila posti di lavoro e la chiusura di cinque impianti entro il 2008.

Bene invece Alcoa, spinto al rialzo dall’apprezzamento dell’alluminio, e General Motors, sostenuto dall’accordo tra il suo principale fornitore Delphi con i sindacati, che potrebbe annullare le possibilita’ del gia’ annunciato sciopero dei lavoratori.

Negative le notizie giunte dal fronte immobiliare. Nel mese di ottobre le vendite di case esistenti sono calate del 2.74% ad un livello pari a 7.09 milioni di unita’. Il consensus del mercato era per un valore di 7.20 milioni. Il numero totale delle case invendute, e’ cresciuto del 3.5% a quota 2.87 milioni, maggior incremento degli ultimi 20 anni. Alcuni analisti hanno messo in evidenza che il boom del settore delle case ha ormai passato il suo picco (il calo delle vendite e l’aumento dell’offerta ne sono la conferma).

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Sugli altri mercati, il petrolio ha registrato un pesante calo, riportandosi poco sopra i $57. Il futures con scadenza gennaio ha ceduto $1.35 a quota $57.36 al barile. L’euro ha continuato a recuperato terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1843. L’oro ha chiuso sopra l’importante soglia dei $500 all’oncia. Il futures con scadenza dicembre e’ avanzato di $6.20 a quota $502.60 all’oncia. In leggero rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.40%, dal 4.42% della sessione precedente.

BORSA: NY DEBOLE, CEDE CON TITOLI ENERGIA E RETAIL

29 Novembre 2005 0:44 NEW YORK (ANSA) – Wall Street si appesantisce nel finale e chiude la seduta con cali consistenti, risentendo della debolezza dei comparti energia (sulla scia della flessione del petrolio) e retail (smaltendo l’euforia delle buone vendite del lungo veekend del Ringraziamento). Così, l’indice Dow Jones è in calo dello 0,37%, a 10.890,72 punti, il Nasdaq cede l’1,04%, a quota 2.239,37, mentre lo Standard & Poor’s 500 si porta a 1.257,47 punti (-0,85%).

Le previsioni di un inverno meno rigido del previsto nel Nordest degli Usa spingono al ribasso il greggio (-2,4% a 57,30 dollari), mentre i primi dati emersi del weekend indicano un andamento delle vendite (+22% a 27,8 miliardi) consistente. Quanto ai dati congiunturali, la compravendita delle case esistenti segna un calo netto (-2,7%) a ottobre e oltre le attese, risentendo del caro-prezzi del mercato immobiliare, fa frenare gli indici e manda giù il comparto di riferimento. Wal-Mart perde lo 0,97% (a 50 dollari), Federated Department Stores il 3,71% (a 64,58 dollari).

Brilla invece Apple (+0,46% a 69,66 dollari), nella scia dell’upgrading sul target price del titolo effettuato da un analista di Piper Jaffray, che scommette sulla ‘robusta’ gamma di nuovi prodotti offerti dal gruppo il prossimo anno. Tra i titoli più attivi sul Nasdaq, Yahoo (-2,42% a 41,11 dollari) è finito sotto pressione per le quotazioni del portale Internet. Legg Mason ha tagliato il rating da ‘buy’ a ‘hold su Yahoo, motivando la propria decisione con le valutazioni non piu’ particolarmente appetibili del titolo. Male il comparto energetico: Exxon Mobil perde il 2,28% (a 69.66 dollari), Valero Energy lascia sul terreno il 5,93% (a 95,27 dollari).

Va giù anche il comparto immobiliare, appesantito dal dato sulle compravendite di case esistenti a ottobre: Toll Brothers scivola del 4,21% (a 35,01 dollari) e KB Home cede il 3,16% (a 69,63 dollari). Giornata negativa per Merck: la multinazionale farmaceutica,alle prese con le cause di risarcimento del Vioxx, perde il 4,58% (a 29,56 dollari) scontando il doppio profit warning sul 2005 e il 2006. Il mercato, dopo una prima accoglienza positiva che aveva portato il titolo a un avvio di seduta positiva, ha trascurato la notizia del piano di ristrutturazione del gruppo che porterà al taglio di 7.000 posti di lavoro concentrandosi sulle prospettive degli utili.

Bene invece General Motors (+1,57% a 23,22 dollari), dopo che la sua ex controllata Delphi, produttrice di componenti auto del gruppo, ha detto di aver teso la mano ai sindacati con cui è in rotta elimindo il termine perentorio per la cancellazione dei contratti. Delphi ha anche reso noto di aver accelerato in merito ai colloqui di ristrutturazione intavolati con GM. Si segnala infine il tonfo del colosso dei farmaci generici,American Pharmaceutical (-17,56% a 39,25 dollari), dopo aver annunciato l’acquisto del suo principale azionista American BioScience per l’ammontare di 4,09 miliardi di dollari in titoli.