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Wall Street: prima settimana positiva di marzo (+2%)

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New York – Si chiude in moderato rialzo la seduta per l’azionario americano nonostante dati macro contrastati, le tensioni geopolitiche, l’aggravarsi della crisi nucleare giapponese e di quella di bilancio dei paesi dell’area periferica europea. Sugli altri mercati, i bond portoghesi sono scesi ancora dopo che l’S&P ha declassato il rating sul debito paese, mentre il dollaro australiano ha toccato un livello recordo contro la divisa americana. Il Dow ha guadagnato lo 0,41% in area 12.220,28, l’S&P lo 0,32% a quota 1.313,8, mentre il Nasdaq lo 0,24% a 2.743,06 punti. La settimana si e’ chiusa con guadagni sopra i due punti percentuali.

Ad alti e bassi i dati macro, con il mercato che e’ passato dalla soddisfazione per la revisione al rialzo del Pil alla delusione per la fiducia dei consumatori. I listini sono riusciti comunque a chiudere in positivo in sei delle ultime sette sedute e guadagnare oltre il 2% in settimana. Euro in calo, retrocedono anche le commodities.

L’S&P 500 ha rimbalzato di quasi il 5% dai minimi del 2011 toccati la settimana scorsa. Per ora il Dow Jones e’ in rialzo in marzo e a 200 punti di distanza dai massimi del 18 febbraio. Tra le singole blue chip, in denaro IBM, DuPont e Chevron, mentre Hewlett-Packard ha ceduto il passo. L’indice Vix della volatilita’, considerato la misura piu’ attendibile della paura che aleggia sui mercati, e’ sceso in area 17. Tra i settori principali, i piu’ richiesti sono risultati materiali di base, tlc ed energetici.

Il rialzo visto ultimamente a New York e’ stato per lo piu’ autoalimentato, con gli investitori che hanno preferito concentrarsi sulle prospettive di crescita aziendali in vista dell’avvio della nuova stagione di trimestrali, piuttosto che pensare al conflitto in Libia, alle rivolte in Medioriente, al pericolo di guerra tra Israele e Hamas o alla crisi atomica giapponese.

Gli ultimi dati macro non si possono considerare esaltanti, anche se questa mattina le cifre sul Pil del quarto trimestre, rivisto al rialzo rispetto alla lettura precedente, hanno sorpreso in positivo. La fiducia dei consumatori misurata dall’Universita’ del Michigan, invece, ha mostrato in marzo una flessione ai minimi di due anni.

In ambito societario, risultati altalenanti quelli riportati ieri a mercati chiusi da due societa’ dell’universo hi-tech. Oracle ha battuto le attese sul fronte degli utili e ha emesso un outlook migliore del previsto. E’ cosi’ che i titoli sono stati premiati. Da parte sua la guidance di Research in Motion ha invece deluso il mercato e l’azione viene presa di mira quest’oggi. Accenture (ACN) figura tra le note positive di giornata dopo che i suoi conti fiscali hanno soddisfatto la comunita’ di investitori.

Messo in cantiere il dato sulla crescita economica nel quarto trimestre, risultata superiore alle stime, ora pero’ bisognera’ vedere se l’espansione nel primo trimestre di quest’anno non sara’ compromessa dal rincaro dei prezzi energetici, che potrebbe aver eroso il potere d’acquisto dei consumatori, in un paese, gli Stati Uniti, che tanto fa affidamento sulle spese della popolazione. Alle 14.55 italiane e’ stato poi annunciato il dato sulla Fiducia dei Consumatori a cura dell’Universita’ del Michigan, scivolato ai minimi di due anni.

Di solito tra la seconda revisione e il dato finale del Pil il gap e’ minimo, ma in questo caso la differenza e’ stata positiva dello 0,3%. Il consensus era per una crescita del 2,9%, mentre il dato si e’ attestato al +3,1%, a fronte del 2,8% della seconda lettura. Nei tre mesi precedenti il rialzo era stato del 2,6%.

In Europa gli acquisti sono stati limitati dalle brutte notizie che continuano a riguardare il Portogallo. La notizia del downgrade portoghese da parte di S&P era scontata, visto che i mercati sembrano quasi sicuri del fatto che, con la crisi politica in atto, il paese bussera’ alla porta dell’Fmi e dell’Ue per chiedere aiuti che potrebbero essere pari a 100 miliardi di euro. Tuttavia a peggiorare la situazione e’ stato l’ennesimo movimento del rendimento dei decennali portoghesi, arrivato a volare a un nuovo record, superando l’8%.

Certo la notizia positiva riguarda accordo, raggiunto dall’Europa sul nuovo Meccanismo europeo permanente di stabilità (Esm). Ma gli ostacoli da superare sono ancora molti. Pubblicato intanto l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, che è sceso da 111,3 a 111,1 punti a marzo, meno dell’atteso calo a 110,5 punti. Tuttavia e’ la prima volta dal maggio scorso che l’Ifo arretra.

Sul fronte geopolitico proseguono le proteste in Medioriente, mentre in Libia la Nato ha assunto il comando delle operazioni. Ma solo per la no-fly zone, per ora: i bombardamenti saranno ancora responsabilita’ della coalizione internazionale. Intanto il mercato ha tenuto d’occhio la situazione molto tesa in Yemen, dove oggi si svolgera’ una manifestazione per protestare contro il presidente Saleh che non intende lasciare l’incarico prima della fine dell’anno e comunque solo a una persona fidata. Si segnalano nel frattempo nuovi episodi di protesta in Siria, Bahrein, Giordania e Iraq.

Nel comparto energetico, i contratti del petrolio con scadenza maggio del greggio hanno archiviato la giornata in calo dello 0,2% in area $105,40 al barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro hanno ceduto $8,7 a quota 1.426,2 l’oncia ai minimi di una settimana, al termine di una seduta che ha visto il metallo prezioso toccare punte oltre $1.438. Sul fronte valutario l’euro cede terreno sul dollaro (-0,79%) in area $1,4064. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale ha guadagnato altri 4 punti base, attestandosi al 3,440%.