Dow e Nasdaq in ribasso poco dopo l’inizio degli scambi sul floor di New York, mentre sembra prevalere la sfiducia degli investitori, che hanno accolto con delusione gli allarmi utili lanciati da alcune importanti societa’.
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“Gli investitori si chiedono perche’ acquistare titoli”, ha dichiarato Subodh Kumar, chief investment strategist presso CIBC World Markets Inc.
“Gli utili sono ancora deboli”, ha aggiunto l’analista, il quale tuttavia ritiene che i bilanci abbiano toccato il fondo nel terzo trimestre e potrebbero crescere del 25% nel 2002 grazie ai numerosi tagli ai tassi di interesse da parte della Fed, incluso quello di martedi’, il nono dall’inizio dell’anno.
Con la sua mossa piu’ recente, la banca centrale americana ha portato i tassi al 2,5%, il livello piu’ basso degli ultimi 40 anni, proprio per dare un aiuto alla spesa dei consumatori e delle aziende dopo l’attacco terroristico dello scorso settembre. La Fed ha pero’ sottolineato che l’economia USA si trova di fronte a una continua debolezza.
“La possibilita’ di una recessione e’ maggiore ora che in precedenza – ha dichiarato George Jacobsen, chief investment officer presso Trevor Stewart Burton & Jacobsen – Ridurre i tassi di interesse aiuta, ma non avra’ un effetto immediato sull’economia”.
Pesa sugli indici l’allarme utili lanciato dal colosso farmaceutico Eli Lilly (LLY – Nyse), che ha ridotto le stime sugli utili per il quarto trimestre del 2001 e per l’intero esercizio 2002, e rischia di avere ripercussioni anche sulla blue chip Merck & Co (MRK – Nyse) e su Bristol-Myers Squibb (BMY – Nyse) e Pfizer (PFE – Nyse).
Un ‘profit warning’ e’ giunto anche dal settore delle comunicazioni, dopo che il produttore di infrastrutture Nortel Networks (NT – Nyse) ha annunciato di attendersi una perdita netta di $3,6 miliardi per il terzo trimestre.
Il gruppo canadese ha inoltre annunciato che tagliera’ altri 20.000 posti, portando la forza lavoro complessiva a 45.000 unita’ rispetto ai 94.500 dell’inizio dell’anno. In precedenza la societa’ aveva gia’ annunciato il licenziamento per 30.000 dipendenti.