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WALL STREET: PREVALE ANCORA L’INCERTEZZA

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La settimana borsistica e’ partita sotto i peggiori auspici, contrassegnata da pesanti perdite in tutti i settori. La reazione del mercato, lieve intorno a meta’ settimana, si e’ decisamente irrobustita nella prima parte della sessione di venerdi’, beneficiando dei dati positivi provenienti dal fronte macroeconomico.

La ripresa e’ stata tuttavia di breve durata: gli operatori, nel clima di incertezza segnato dalle tensioni internazionali, ancora una volta hanno perferito ridurre i titoli in portafoglio prima della pausa del weekend.

I profitti riportati dalle società, in miglioramento rispetto al trimestre precedente, hanno contribuito comunque a portare una ventata di ossigeno in un mercato per alcuni tratti scialbo, con volumi di scambi particolarmente contenuti.

I mercati azionari

Le perdite piu’consistenti, solo in parte recuperate nella sessione di venerdi’, hanno colpito in particolare il comparto dei semiconduttori (SOX), con la decisione di Merrill Lynch di tagliare le stime su utili e fatturato del colosso dei chip Intel (INTC – Nasdaq). Anche i settori software (GSO)e biotech (BTK) sono stati tra i principali protagonisti in negativo del mercato settimanale.
































Performance settimanale dei listini
americani
Indici Settimana del 17/5 Settimana del 24/5 Settimana del 31/5
S&P500 +51,6
(+4,90%)
-22,77 (-2,40%) -16,69 (-1,54%)
DJIA +413,16 (+4,16%) -248,82 (-2,06%) -179,01 (-1,77%)
Nasdaq
Comp.
+140,53 (+8,78%) -79.9 (-4,59%) -45,84 (-2,76%)
Fonte dati: Ufficio Studi
WallStreetItalia

I numeri sono relativi ai punti persi o guadagnati dai listini nella settimana di riferimento, mentre tra parentesi vengono riportate le performance percentuali.

I dati macroeconomici pubblicati in settimana

  • Reddito personale e spese al consumo. Entrambi gli indicatori hanno segnato la quinta crescita consecutiva su base mensile. Non sono pero’ riusciti ad impressionare gli operatori. La spesa per consumi cresce infatti ad un tasso tendenziale del 2,4%, inferiore al 3,2% del primo trimestre, mentre il reddito personale beneficia sensibilmente di trasferimenti governativi e di altre componenti non salariali.
  • Vendita di case esistenti . Il settore immobiliare gode buona salute. Il dato e’ infatti migliore rispetto al livello che si attendevano gli analisti, beneficiando di tassi sui mutui che continuano a essere particolarmente favorevoli.
  • Fiducia conference board. In leggero rialzo, quasi in linea con quanto si attendevano gli analisti, l’indice ha tuttavia registrato un peggioramento per la parte che riguarda le aspettative dei consumatori sul futuro, lasciando intuire che la crescita dell’economia non avverra’ con passo sostenuto.
  • Sussidi di disoccupazione. Il dato e’ risultato positivo, con il livello piu’ basso di nuove richieste di sussidi dalle ultime 10 settimane.
  • Produttivita’-Def.. Il dato, nonostante sia inferiore alla versione preliminare, si conferma nella sua eccezionale robustezza e da’ un ulteriore prova che l’economia USA ha imboccato un cammino positivo.
  • Fiducia Michigan-Def.. Il dato definitivo e’ risultato migliore rispetto sia al preliminare che alle stime degli analisti. Il dato conferma che tra i consumatori americani la fiducia nell’economia sta crescendo, seppure in modo contenuto.
  • Ordini alle fabbriche. Ulteriore forte conferma che il settore manifatturiero e’ in ripersa arriva dal dato sugli ordinativi, notevolmente superiore alle stime. L’aumento nel livello di ordini ha riguardato praticamente tutti i settori, mentre rallentano, dopo diversi mesi in crescita, trasporti e difesa.
  • Chicago PMI. L’indice sul settore manifatturiero, ben al di sopra delle stime degli analisti, e’ riuscito ad imprimere tra gli operatori una iniezione di fiducia: il rally dei mercati nella prima parte di venerdi’ e’ da attribuirsi in grossa misura a questo dato.

Le obbligazioni:

In settimana il Tesoro ha effettuato la piu’ grossa asta di titoli con scadenza a 2 anni dagli anni ‘70 per un importo di $27 miliardi. Le richieste hanno privilegiato gli investimenti di qualita’, non esposti ai giudizi negativi di agenzie come Moody’s o S&P.

Il movimento dei tassi a 5 e 10 anni ha mostrato per tutta la settimana una tendenza al ribasso. La giornata di venerdi’ ha invece mostrato un’inversione di tendenza nella prima mattinata, caratterizzata dal recupero dei mercati azionari; nel pomeriggio si e’ invece assistito ad un ritracciamento, sull’onda delle prese di beneficio soprattutto sui titoli tecnologici che ha spinto gli investitori a tornare a preferire le obbligazioni di stato alle piu’ pericolose azioni.

  • Tasso sui Treasury a 5 anni (FVX – CBOE)
  • Tasso sui Treasury a 10 anni (TNX – CBOE)

Sul fronte dei corporate bond a caratterizzare la settimana e’ stato nuovamente il settore telecom con il declassamento a livello ‘junk’ (spazzatura) di Qwest (Q – Nyse) e il taglio da A3 a Baa2 da parte di Moody’s del colosso AT&T (T – Nyse).

La voce fuori dal coro e’ stata quella del guru di PIMCO Bill Gross, che ha rivelato acquisti per alcuni miliardi di dollari proprio di bond del settore telecomunicazioni, considerate secondo l’esperto appetibili agli attuali prezzi.

Il mercato valutario

Per il dollaro continua inesorabile la marcia al ribasso. Il biglietto verde giovedi’ e’ infatti arrivato a toccare il livello piu’ basso dal febbraio 2001 contro l’euro, a quota 0,94. Una ripresa lieve si e’ registrata nella giornata di venerdi’.

Il rialzo della moneta europea e’ chiaramente connesso anche alla debolezza di Wall Street, la quale si protrae oramai da diverso tempo e sta riducendo i flussi di investimento sul mercato statunitense.

Le conclusioni

Per il momento sui mercati Usa continua a prevalere tra gli investitori un atteggiamento complessivamente attendista. A pesare sui mercati sono ancora i dubbi circa le pratiche contabili ma soprattutto sono le incertezze legate alle ben note questioni geopolitiche e le inquietudini sul terrorismo.

I segnali incoraggianti provenienti dal fronte macroeconomico vengono recepiti “cum grano salis”: gli investitori aspettano di vedere segnali inequivocabilmente positivi, o positivi in misura almeno sufficiente da indurli a rischiare in un contesto generale che al momento non e’ rassicurante. La seduta contraddittoria di venerdi’ conferma ancora una volta che il mercato e’ in attesa di notizie o eventi che facciano da catalizzatore.

Tra i dati macroeconomici della prossima settimana segnaliamo:

  • Vendite di auto il 3 giugno (relativo a maggio)
  • ISM (ex NAPM Manifatturiero) il 3 giugno (relativo a maggio)
  • Spese per le costruzioni il 3 giugno (relativo ad aprile)
  • ISM (ex NAPM non manifatturiero) il 5 giugno (relativo a maggio)
  • Sussidi di disoccupazione il 6 giugno (per la settimana chiusa l’1 giugno)
  • Occupazione (Settore non Agicolo) e Disoccupazione il 7 giugno (relativi a maggio)
  • Scorte di magazzino all’ingrosso il 7 giugno (relativo ad aprile)
  • Credito al consumo il 7 giugno (relativo ad aprile)