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WALL STREET PRESSATA DALLA CRISI DEL CREDITO

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A meta’ giornata i listini trattano a livelli migliori dei minimi giornalieri ma ancora in rosso. Il Dow Jones arretra dello 0.21% a 13287, l’S&P500 dello 0.39% a 1466, il Nasdaq cede lo 0.33% a 2628. A spingere i listini in ribasso sono ancora una volta le paure sul mercato del credito e sulle possibili conseguenze che potra’ avere sulla spesa dei consumatori e sull’economia piu’ in generale.

Ad innescare le vendite sull’azionario gia’ dal preborsa e’ stato un downgrade emesso su alcune grosse banche americane dal broker Punk Ziegel che ha rivisto al ribasso il giudizio su Bear Stearns (BSC), Goldman Sachs (GS) e Lehman Brothers (LEH) a Sell da Market Perform, citando la recente crisi del credito che potrebbe comportare significativi cambiamenti nelle strategie di business e negli investimenti. I titoli perdono rispettivamente 4.93%, 3.12% e 4.55%.

Ad aggravare la situazione sono anche le previsioni degli analisti di JP Morgan su ulteriori svalutazioni nel quarto trimestre per le banche d’affari Goldman Sachs, Morgan Stanley, Merrill Lynch e Lehman Brothers.

L’incertezza sullo stato di salute di queste banche d’affari potrebbe spingere gli investitori a riorganizzare il proprio portafoglio puntando su settori diversi da quello finanziario. “Una delle prime regole per l’investimento in titolo azionari e’ sapere cosa si possiede” afferma Barry Ritholtz, responsabile dell’ equity research di Fusion IQ a New York. “Al momento sappiamo ben poco sulle condizioni finanziarie di queste banche”.

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Ad aggiungere pressioni sui listini sono anche le dichiarazioni giunte dal Dipartimento del Tesoro Usa per cui il processo di ricostruzione della fiducia sui mercati finanziari sara’ “lungo e lento”. Restano intatti i dubbi sull’outlook economico: ieri il comparto manifatturiero ha mostrato il quinto calo consecutivo, il mercato immobiliare non offre ancora alcun segnale di ripresa.

Come se non bastasse, gli stategists di Goldman Sachs (GS) hanno infine tagliato le stime sulla crescita degli utili per le societa’ facenti parte dell’indice S&P500 per gli anni 2007 e 2008.

Tra gli altri titoli, soffre il colosso della telefonia mobile Motorola (MOT) in seguito alle inattese dimissioni del Chief Technology Officer. Solo la scorsa settimana la societa’ aveva annunciato un cambiamento nella posizione del CEO. Non e’ riuscito a conservare i guadagni iniziali il colosso informatico Dell (DELL) che ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie del valore di $10 miliardi. Il titolo arretra dello 0.50% dopo essersi spinto al rialzo di oltre 3 punti percentuali.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Auto Retail +9.6%, Health Care Facilities +2.4%, Agricultural Products +2.4%, Electronic Communication & Equipment +2.1%, e Office Electronics +1.6%. Tra i piu’ forti ribassi: Home Furnishing -4.4%, Real Estate Management & Development -4.4%, Thrifts & Mortgages -4.1%, Construction Materials -4.0%, e Oil & Gas Drilling -3.6%.

Alle 12.30 E.T. il volume di scambio e’ di 479 milioni di pezzi al NYSE e 886 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1090 a 2047 al Nyse e 964 a 1827 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 27 a 94 al NYSE e 11 a 90 al Nasdaq.

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