(Teleborsa) – Si conferma in rosso a metà seduta la maggiore Borsa del mondo, sempre più zavorrata, al pari dell’Europa, dai timori che la crisi della Grecia non sia un fatto isolato e che si possa verificare un “contagio” verso altri paesi con situazioni finanziarie non proprio stabili come Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Non stanno poi aiutando i numeri sulle vendite retail di aprile diffusi oggi da alcuni importanti players del settore, risultati in calo o deludenti dopo il boom di marzo che aveva contribuito ad alcune sessioni borsistiche positive. Dati macro a luci ed ombre: la produttività è migliorata più delle attese ma ad un ritmo inferiore all’immediato passato, mentre i sussidi alla disoccupazione sono scesi per la terza volta consecutiva anche se meno di quanto stimato dagli analisti. Grande attesa per il rapporto sul mercato del lavoro in arrivo domani. Sotto pressione banche e finanziari, che si allineano all’Europa che oggi ha registrato un vero e proprio crollo in scia ai timori sulla possibile esposizione verso i paesi più a rischio di default. A calare un velo nero sul settore anche le preoccupazioni sull’impatto della riforma finanziaria in arrivo a breve, dopo il discorso del chairman della Sec Mary Schapiro rivolto ai legislatori. Il forte calo del petrolio zavorra gli energetici. Prosegue intanto il rally del dollaro nei confronti di un euro sempre più prostrato, e la corsa ai treasury sempre più visti come bene-rifugio. A pochi minuti dalle 19.00 il Dow Jones cede lo 0,81%, l’S&P500 lo 0,98% metre il Nasdaq lascia sul parterre l’1,15%.
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