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Wall Street prende una pausa dopo il forte rally

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New York – Wall Street poco variata dopo i forti rialzi registrati di recente. Gli investitori sembrano attendere i dati occupazione di venerdì, che potrebbero deludere e portare a forti sell, vista anche la recente forza di altri dati macro. L’S&P 5000 interrompe la serie di tre giorni di rally piu’ sostenuta da oltre due anni.

In chiusura l’S&P500 cede 2,38 punti (-0,19%) a 1.244,58. Il Dow arretra di 25,65 punti (-0,21%), mentre il Nasdaq avanza di 5,86 punti (+0,22%) a 2.626,2.

Tra i singoli comparti si mettono in mostra immobiliare, compagnie aeree, materiali di base, tecnologici, beni al consumo e settore di vendite al dettaglio. In ribasso banche e finanziari in generale.

A luci ed ombre i dati macro: l’indice PMI sull’attività manifatturiera cinese ha registrato i minimi dal 2009. Per la prima volta in quasi tre anni il settore e’ in calo. Le richieste di indennita’ di disoccupazuone settimanali sono risalite sopra quota 400 mila, attestandosi in area 402 mila (+6 mila unita’ rispetto alla settimana prima).

Non sono mancate, tuttavia, le notizie positive. Le spese per costruzioni sono salite piu’ del previsto in ottobre (+0,8) e l’indice ISM del settore manifatturiero e’ cresciuto a 52,7, facendo meglio del previsto.

Nella giornata di ieri Wall Street è stata sostenuta dall’intervento congiunto di sei banche centrali, intervenute per assicurare liquidità al sistema finanziario.

La Spagna raggiunge l’obiettivo preposto di raccogliere €3,75 miliardi, con un rendimento medio dei titoli con scadenza gennaio 2017 al 5,544%, rispetto al 4,848% dell’emissione precedente, tenutasi il 3 novembre. I titoli con scadenza aprile 2015 invece hanno reso il 5,187%, rispetto al 3,639% del 6 ottobre.

Dal fronte monetario, il presidente della Banca centrale europea, l’italiano Mario Draghi, avverte che il programma di acquisti di bond avrà un limite.

“Non c’è alcun fondamento perché il mercato prosegua i rialzi”, ha detto Manish Singh, capo investimenti per Crossbridge Capital a Londra. “Il dato (dell’attività manifatturiera cinese) sotto i 50 è un chiaro segnale di contrazione. Con la situazione europea ancora senza soluzione, se la crescita della Cina rallenta, ci sono solo maggiori timori. I mercati saranno preoccupati su quello che succede nel Vecchio Continente, ma quello che accade in Cina non deve passare in secondo piano”.

Sul mercato valutario, l’euro nei confronti del dollaro è ancora in rialzo, a $1,3462. Quanto ai Treasuries, i rendimenti del decennali di riferimento salgono ancorae al 2,087%.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio cedono a quota $100,20 al barile. Giù anche delle quotazioni dell’oro a $1,739,80 l’oncia.