Avvio di settimana nervoso a Wall Street. Gli indici hanno varcato piu’ volte la linea di parita’ per poi chiudere la sessione contrastati. Il movimento odierno testimonia la forte incertezza degli investitori sulla condizione dei mercati e sulle prospettive economiche. A fine giornata il Dow Jones segna un progresso dello 0.11% a 13127, l’S&P500 scende dello 0.13% a 1451, il Nasdaq arretra dello 0.26% a 2559.
Non e’ arrivato dunque lo sperato rimbalzo degli indici dopo la brutta prova di venerdi’ causata dal pessimo rapporto occupazionale che ha evidenziato la perdita di 4 mila posti di lavoro nell’ultimo mese (peggior risultato degli ultimi quattro anni). Il fatto ha cementato le possibilita’ di assistere ad un taglio dei fed funds nel meeting del prossimo 18 settembre; alcuni analisti hanno addirittura avanzato l’ipotesi di un abbassamento del costo del denaro di 50 punti base.
Nel weekend, pero’, il presidente della Fed del distretto di Philadelphia ha fatto sapere che un’operazione di tale portata non e’ assolutamente necessaria al momento poiche’ la Banca Centrale gode di strumenti in grado di risolvere la crisi del comparto finanziario lasciando invariata la linea generale di politica monetaria.
Di fondamentale importanza sara’, nella giornata di domani, l’intervento del presidente Ben Bernanke a Berlino. “Se la Fed fara’ qualcosa in ambito di tassi dovra’ pure iniziare ad dare qualche segnale nei prossimi giorni” commentano gli esperti.
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Sul fronte societario, le turbolenze nel mercato del credito originate dalle insolvenze sui mutui hanno costretto Countrywide Financial (CFC), societa’ leader nei prestiti immobiliari, ad attuare un taglio di 12 mila posti di lavoro (corrispondente al 20% del totale). Il titolo ha ceduto oltre il 5% dopo che la banca d’affari Merrill Lynch ha rivisto al ribasso le stime sui risultati fiscali del gruppo per i prossimi due anni.
Con le azioni finanziarie sempre piu’ sottoposte a crescenti pressioni, gli analisti hanno espresso pareri favorevoli sui titoli del comparto tecnologico, che potrebbero non risentire significativamente delle condizioni del mercato. Il consiglio piu’ diffuso e’ quello di investire in societa’ impegnate in business con altre aziende piuttosto che direttamente con i consumatori.
In evidenza il colosso dei chip Intel (INTC) che ha migliorato l’outlook sui risultati fiscali del terzo trimestre; bene Advanced Micro Devices (AMD) grazie al lancio dei chip di nuova generazione “Barcelona” disegnato appositamente per rivestire un ruolo chiave all’interno dei network aziendali, e Nvidia (NVDA), la societa’ di chip grafici.
Tra i componenti del Dow Jones, a segnare i maggiori rialzi sono stati American Express (AXP), McDonald’s (MCD) e General Electric (GE); le peggiori performance sono a carico di Alcoa (AA), Exxon Mobil (XOM), Pfizer (PFE) e General Motors (GM).
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, il petrolio ha continuato a spingersi al rialzo. I futures con consegna ottobre hanno chiuso con un progresso di 49 centesimi a quota $77.49 al barile, in netto recupero da un minimo giornaliero di $75.65.
Sul valutario, l’euro e’ risultato ancora in progresso rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.38. In progresso l’oro: i futures con consegna dicembre sono avanzati di $2.50 a $712.20 all’oncia. In rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.32%.