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WALL STREET POSITIVA SPINTA DA BERNANKE E GREGGIO

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Una seduta molto volatile quella odierna, come d’altronde era prevedibile, dati i numerosi e importanti appuntamenti in calendario. Gli indici hanno attraversato la linea di parita’ piu’ volte ma alla fine della giornata sono riusciti a chiudere in territorio positivo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.28% a 11058, l’S&P500 lo 0.35% a 1280, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.63% a 2276.

L’avvenimento principale della giornata ha riguardato la prima testimonianza al Congresso da parte del neo presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, succeduto lo scorso primo febbraio al Gran Maestro, Alan Greenspan.

Nel suo discorso, il numero uno della Fed ha dichiarato l’intenzione di proseguire sulla politica monetaria adottata dal suo predecessore, per poter alimentare la crescita economica e contenere le pressioni inflazionistiche. Ragion per cui, dopo aver espresso commenti positivi sull’attuale stato dell’economia Usa, ha ribadito la possibile necessita’ di ulteriori rialzi ai tassi d’interesse e la continuazione, quindi, del ciclo rialzista sul costo del denario iniziato nel giugno 2004. Non ha tuttavia espresso maggiori preoccupazioni a riguardo, come avevano temuto in molti.

Il prossimo incontro del Fomc e’ previsto per la fine del prossimo mese (27 e 28 marzo). In seguito alle dichiarazioni di Bernanke i sostenitori di un ulteriore ritocco ai tassi sono cresciuti dal 94% al 98%, quelli di un eventuale rialzo nella riunione del 10 maggio dal 65% al 71%. Al momento i tassi d’interesse sono al 4.50%.

Sul fronte macro, inferiore alle attese il dato diffuso in mattinata sulla produzione industriale. Nel mese di gennaio, l’indicatore ha registrato un calo dello 0.2%, determinato principalmente dalla brusca flessione della produzione di utility. Il consensus degli analisti era per un incremento dello 0.2%. In rialzo, invece, la capacita’ di utilizzazione degli impianti, attestatasi all’80.9%.

Sorprendentemente in rialzo le scorte di petrolio relative alla settimana conclusasi lo scorso 10 febbraio. L’Energy Information Administration ha annunciato che le riserve di greggio sono aumentate di ben 4.85 milioni di barili (il consensus era per un incremento di un milione di unita’); in aumento anche le scorte di benzina e prodotti distillati.

Immediato il sell-off sul comparto energetico che ha trascinato le quotazioni sul greggio ai minimi di diversi mesi. I contratti futures con scadenzas marzo hanno archiciato la seduta a quota $57.65 al barile, in calo di $1.92 (-3.2%). Non scendevano sotto i $58 dal mese di novembre.

Sul fronte societario, sotto i riflettori il comparto finanziario. Merrill Lynch e BlackRock hanno ufficializzato il merger da cui nascera’ una delle maggiori societa’ di gestioni fondi. L’operazione dovrebbe concluderso entro il terzo trimestre.

Occhi puntati su Hewlett-Packard, di cui e’ attesa la comunicazione della trimestrale a mercati chiusi. Le stime degli analisti sono per un EPS di 44 centesimi. Al suono della campanella che indicava il termine delle contrattazioni, il titolo cedeva il 2.28%.

Tra i componenti del Dow Jones, i migliori rialzi sono stati realizzati da Verizon, Caterpillar e Merck. In netto calo, oltre a HPQ, Alcoa e McDonald’s.

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Sugli altri mercati, in ribasso l’oro. I futures con scadenza aprile hanno registrato un calo di $6.20 a $542.70 all’oncia. In calo anche l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York, il cambio e’ a quota 1.1886. In lieve rialzo infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.606% dal 4.614% di martedi’.