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WALL STREET: POLLICE VERSO PER TUTTI

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La crisi del settore telecom oggi catalizza l’estesa preoccupazione degli investitori sul clima del mercato finanziario.

In particolare, in forte calo gli indici del comparto wireless
(YLS – Philadelphia) e telecom (XTC – Amex).

Si aggiungono fattori negativi sul fronte degli utili, preoccupazioni sul fronte geopolitico e prospettive nere per il mercato da parte degli investitori istituzionali.

Lievemente depresso anche il mercato dei Treasurys USA. Il tasso di interesse dei bond a 10 anni guadagna un punto base nelle prima due ora di contrattazione, salendo a 5,20%.

In mezzo all’incertezza, gli investitori probabilmente hanno deciso di parcheggiare il denaro nel mercato monetario.

Da segnalare:

Oggi alle 22:00 (16:00 ora di New York) il presidente di Ferrari-Maserati North America e’ stato invitato a suonare la campana di chiusura delle contrattazioni al New York Stock Exchange.

L’evento festeggia il ritorno ufficiale di Maserati, oggi proprieta’ del gruppo Ferrari, sul mercato del Nord America dopo un’assenza di 12 anni.

A suonare la campana sono Stuart Robinson, presidente e amministratore delegato di Ferrari-Maserati North America, e Paolo Vannini, presidente e amministratore delegato di Fiat USA.

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Tra i titoli che muovono i listini:

Tra i big delle tlc, si sono messi in evidenza le difficolta’ manifestate da Worldcom (WCOM – Nasdaq), Nokia (NOk – Nasdaq), Ericsson. (ERICY – Nasdaq) e Lucent (LU – Nyse). In forte calo anche AT&T (T – Nyse) e SBC Communications (SBC – Nyse).

I temi della seduta:

L’”Index of Investor Optimism”, e’ sceso in aprile di 32 punti a quota 89, il livello piu’ basso dal dicembre scorso. Gli investitori istituzionali sono soprattutto preoccupati della performance futura dei mercati finanziari e dell’impatto dell’attuale crisi mediorientale sul clima degli investimenti.

Sul fronte macroeconomico:

La banca centrale dell’Argentina ha comunicato la sospensione di tutte le attivita’ bancarie nell’attesa di predisporre un piano che possa evitare il collasso del sistema finanziario del paese. E’ la prima volta che l’Argentina congela completamente il sistema bancario.