Seduta volatile e poco variata a Wall Street, contraddistinta da deludenti dati macro e cui ha fatto da contraltare l’estensione del calo del greggio sui risvolti geopolitici tra Iran ed Inghilterra. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.16% a 12529, l’S&P500 dello 0.11% a 1439, il Nasdaq, infine ha guadagnato lo 0.34% a 2458.
La cattura dei 15 marinai britannici due settimane fa da parte delle forze iraniane aveva spinto nei giorni scorsi le quotazioni dell’oro nero oltre i $66 al barile. La notizia del rilascio diffusa in mattinata dal presidente iraniano Ahmadinejad ha di fatto raffreddato le tensioni tra Teheran e i Paesi Occidentali, innescando un’ondata di vendite sul petrolio, ridimensionatasi pero’ nel finale di seduta.
I futures con consegna maggio sono arrivati a toccare un minimo giornaliero di $63.56 al barile per poi recuperare sul finale chiudendo con un ribasso di 26 centesimi a $64.38. Contrastati inoltre i numeri sulle scorte settimanali che hanno evidenziato un forte aumento delle riserve di petrolio, accompagnato da un altrettanto robusto calo di quelle di benzina (visita la sezione Target News per i dettagli).
Poco incoraggianti i numeri giunti dal fronte macro. Deludente il dato sull’ADP National Employment che ha sollevato alcune preoccupazioni sul rapporto occupazionale che verra’ diffuso nei prossimi giorni. In calo l’attivita’ nel comparto dei servizi con l’indice ISM non manifatturiero sceso a 52.4 punti, inferiore alle attese il rialzo degli ordini alle fabbriche (+1% contro il +1.9% atteso).
Nella giornata di martedi’ gli indici avevano messo a segno un buon rialzo grazie al forte deprezzamento del greggio (-2%) e ad alcuni segnali di stabilizzazione del mercato immobiliare. Parte della cautela odierna e’ stata anche causata dunque dal consolidamento dei recenti guadagni.
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Sul fronte societario, alert sulla stagione degli utili sollevato dai due colossi retail dell’elettronica Best Buy e ([[BBY]]) e Circuit City ([[CC]]). Il primo ha riportato una trimestrale superiore alle attese ma ha anticipato una riduzione dei margini, il secondo ha invece subito una perdita fiscale a causa dei costi legati alla chiusura di alcuni punti vendita.
Tra i titoli hi-tech, ordinativi di vendita per la societa’ di chip Advanced Micro Devices ([[AMD]]) a causa della revisione al ribasso delle perdite previste per l’anno in corso da parte degli analisti di Merrill Lynch. In controtendenza invece, la rivale Intel ([[INTC]]).
Bene anche il colosso informatico Microsoft ([[MSFT]]) che ha beneficiato del miglioramento delle stime trimestrali da parte di Citigroup. Solidi rialzi anche per la conglomerata industriale Honeywell ([[HON]]) e la societa’ di prodotti di largo consumo Altria ([[MO]]). Tra le altre blue chip, in ribasso la casa automobilistica General Motors ([[GM]]) dopo che DaimlerChrysler Ag ([[DCX]]) ha confermato di essere in trattative per la vendita della divisione Chrysler.
Tra gli altri titoli, in forte calo (-13%) il colosso Monster Worldwide ([[MNST]]), specializzato nella ricerca di personale online, costretto a tagliare le stime sui risultati fiscali del primo trimestre (nella sezione Titoli Caldi i dettagli). Sugli scudi invece Monsanto ([[MON]]), la societa’ attiva nel settore dell’agricoltura chimica, che ha riportato un incremento dei profitti nell’ultimo trimestre.
Sul valutario l’euro ha guadagnato terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’a New York il cambio tra le due valute e’ a quota 1.3370. L’oro ha chiuso in forte progresso: i contratti con consegna a giugno sul metallo prezioso sono avanzati di $7.70 a $677.40 l’oncia. In progresso i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6520%.