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WALL STREET PIATTA, RESTA IL CAOS FINANZIARIO

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Dopo aver iniziato la seduta in netto calo, pressati dalla difficile situazione all’interno del comparto finanziario e dai deludenti dati sulle vendite al dettaglio, i listini americani hanno recuperato terreno nell’arco della seduta ed hanno archiviato la sessione in progresso. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.10% a 11422, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.21% a 1251, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.14% a 2261. Colpo di scena nel comparto energetico con il petrolio per la prima volta sotto i $100 in cinque mesi. Sul valutario, euro in buon recupero sul dollaro, sui rumor di un possibile abbassamento del costo del denaro da parte della Banca Centrale Usa martedi’ prossimo.

Il clima resta piuttosto teso a Wall Street e c’e’ grande incertezza sulle sorti della banca d’affari Lehman Brothers, alla disperata ricerca di un acquirente che la possa salvare dalla crisi. Dato il brusco crollo registrato negli ultimi giorni (-75% in una settimana) e’ molto improbabile che la banca resti indipendente. Il governo potrebbe intervenire nel weekend con un nuovo piano di salvataggio, anche se il segretario del Tesoro Paulson ha lasciato intendere che questa volta non si verifichera’ un intervento d’emergenza come avvenne a marzo per Bear Stearns. Gli organi di controllo, Sec, Fed e governo sperano che si raggiunga presto una soluzione, senza dover ricorrere ai fondi dello Stato.

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WALL STREET CALERA’ 1000 PUNTI SE LEHMAN SALTA

Il Wall Street Journal cita Bank of America come possibile acquirente dell’intero gruppo; nei giorni scorsi sono stati identificati come papabili anche la giapponese Nomura Securities, la francese BNP Paribas, la tedesca Deutsche Bank e la britannica Barclay’s. Gia’ all’inizio dell’anno Bank of America (BAC) aveva rilevato la societa’ di mutui ipotecari Countrywide Financial, anch’essa vittima del credit crunch.

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Montano intanto le paure per un’altra banca d’affari, piu’ grande e potente di Lehman, Merrill Lynch (MER), in calo di quasi il 12% nonostante la rivale Citigroup abbia preso le difese del gruppo. Da molti la banca e’ indicata come il prossimo tassello del domino pronto a cadere, in caso di ulteriore deteriomento dello scenario. In forte calo anche il colosso assicurativo American International Group, a causa dell’esposizione sul comparto dei mutui che potrebbe comportare nuove pesanti perdite.

Molto volatile Washington Mutual (WM). Il management ha recentemente offerto alcune rassicurazioni circa lo stato di capitalizzazione, ma il tam-tam sulla possibile cessione del gruppo a JP Morgan Chase (rumors di trattative confermati e poi smentiti) hanno contribuito ad innervosire maggiormente gli investitori: a fine giornata il titolo ha ceduto il 5%.

Notizie contrastate sono emerse dal fronte economico. Nessuna sorpresa dai prezzi alla produzione, migliori delle attese, ma hanno deluso invece i numeri sulle vendite retail, scesi dello 0.3% contro le attese di un aumento nella stessa misura. Bene il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori stilata dall’universita’ del Michigan, salita piu’ delle attese a settembre.

Il deludente dato sulle vendite al dettaglio ha innescato i Sell sul comparto, risultato uno dei peggiori tra i gruppi dell’indice S&P500. Lo spider RTH ha ceduto circa due punti percentuali; la catena di grandi magazzini Macy’s (M) ha ceduto quasi il 5%, male il colosso retail hi-tech Best Buy (BBY). Alcuni acquisti a livello settoriale hanno interessato invece i titoli minerari ed energetici.

Nel settore energetico, petrolio sotto la soglia dei $100 per la prima volta da marzo, nonostante le minaccia dell’uragano Ike, diretto proprio verso le raffinerie dislocate nel Golfo del Messico. Dopo aver toccato un minimo di $99.99 i futures con consegna ottobre hanno ripreso quota andando a chiudere a quota $101.18. La performance settimanale e’ pari a -5%.

Sugli altri mercati, sul valutario, euro in rispolvero nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4220.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ha esteso i guadagni il petrolio, lontano comunque dai massimi giornalieri di $102.24. I futures con consegna ottobre sono cresciuti di $0.72 a $90.78 al barile. Sul valutario, euro in rialzo sul dollaro a 1.4356. In forte progresso l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno guadagnato $46.50 a $897.00 l’oncia. Seduta negativa infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.4370%.

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