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WALL STREET: PESANO PETROLIO E TASSI D’INTERESSE

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Seduta negativa per gli indici americani, condizionati dal prezzo altalenante del petrolio e dall’impennata dei tassi d’interesse. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.98% a 10805, l’S&P500 l’1.02% a 1207 e il Nasdaq lo 0.59% a 2061.

La giornata si e’ distinta per l’andamento particolarmetne convulso del prezzo del petrolio. Nonostante le notizie positive diffuse in mattinata sulle scorte, il greggio ha continuato la corsa al rialzo, sfiorando il massimo storico di $55.67 al barile raggiunto lo scorso ottobre.

L’incapacita’ del prezzo di raggiungere tale soglia (massimo intraday $55.65) ha pero’ scatenato le vendite, con il precipitoso calo registrato nell’ultima ora di scambi. Alla chiusura il contratto future con scadenza aprile segna un calo di 14 centesimi a $54.45 al barile. Numerosi operatori del settore sono pero’ fiduciosi che il prezzo del petrolio potrebbe raggiungere quota $58 al barile nel breve periodo.

In netto ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ schizzato dal 4.38% della chiusura di martedi’ all’attuale 4.51%, massimo dal luglio scorso. Al selloff del reddito fisso contribuiscono in primo luogo le preoccupazioni su un incremento dell’inflazione.

L’aumento dei prezzi delle commodities, le attese ottimistiche sulla crescita dell’economia e la debolezza del dollaro convergono a descrivere uno scenario di prezzi in aumento. Di qui le attese di una continuazione della politica monetaria restrittiva da parte della Federal Reserve.
Gli analisti ritengono che un aumento dei tassi d’interesse, unito all’aumento del prezzo del greggio, potrebbero avere ripercussioni molto negative sia sul mercato azionario che obbligazionario.

Passando alla cronaca societaria, seduta positiva per Xilinx, societa’ di semiconduttori, che ha rivisto al rialzo le stime sulle vendite del quarto trimestre e ridotto le scorte di magazzino. La notizia ha diffuso un certo ottimismo sul comparto dei semiconduttori, che e’ riuscito a sottrarsi al clima negativo dei mercati chiudendo la sessione quasi invariato.

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Tral le blue chip si sono distinte in positivo Du Pont, Intel e IBM. In rosso, invece, McDonald’s, apparsa sotto tono in seguito ai giudizi negativi di una banca d’affari, General Motors, Hewlett-Packard, Caterpillar e Walt Disney.

In ambito di “merger&acquisition”, la societa’ minerarie Noranda e Falconbridge hanno raggiunto un accordo di fusione del valore di circa $2,49 miliardi. Da segnalare inoltre l’offerta che Oracle ha avanzato per l’acquisizione di Retek, societa’ di software che e’ nel mirino anche della tedesca SAP.

Sugli altri mercati, l’euro e’ in rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.3387 dopo aver superato quota $1.34 nel corso della giornata. Infine, il future con scadenza aprile sull’oro ha chiuso in progresso di $1.9 a $ 442.90 all’oncia.