New York – Wall Street aveva passato gran parte della mattinata in rialzo ma poi ha preso la direzione sud e ha chiuso in negativo. In controtendenza (ma piatto) solo il tecnologico Nasdaq, cresciuto di soli 1,46 punti pari a +0,05% a quota 2.766,25. L’indice Dow Jones e’ sceso a 12.241,10, perdendo 61,45 punti pari a -0,50%. In lieve ribasso anche lo Standard&Poor’s 500, a 1.300,78 in calo 4,11 punti pari a -0,31%.
La notizia negativa, che si percepiva gia’ nel pomeriggio, e’ poi arrivata dopo la chiusura: la Camera non votera’ la proposta Boehner sull’innalzamento del debito. Dopo aver fallito gia’ ben due votazioni, la proposta di legge sara’ rispedita al Commissione Regolamento, dove sara’ resa ancora piu’ “conservatrice”, quindi ancor meno rcinciliabile con la proposta all’esame del Senato
Tutto cio’ non prelude a nessuna buona notizia per il mercato finanziario, e infatti i futures sull’indice S&P500 nell’after hours sono peggiorati nettamente.
Gli investitori continueranno quindi a fare estrema attenzione all’evolversi della situazione a Washington, dopo i forti ribassi delle ultime sedute a Wall Street, per la ormai onnipresente questione delle trattative politiche sull’innalzamento del debito pubblico Usa.
Solo cinque volte nel post recessione si sono viste tre sedute di fila di selloff. In particolare a pesare negli ultimi giorni e’ stata una tendenza dei listini ad accelerare al ribasso nell’ultima ora di scambi. Il Dow guadagna lo 0,42%, l’indice S&P lo 0,62%, staccandosi con piu’ decisione da quota 1.300, mentre il Nasdaq e’ in progresso dello 0,94%. Tra le blue chip si mettono in evidenza le banche Citigroup e JP Morgan, che fanno meglio del mercato generale.
L’attenzione degli operatori continua a essere focalizzata sulle trattative in corso tra repubblicani e democratici per arrivare a un compromesso sull’innalzamento del detto sul debito Usa. La preoccupazione si intensifica in quanto la data entro cui un accordo dovrebbe essere raggiunto, quella del 2 agosto, è sempre più vicina. Detto questo arriva la rassicurazione di S&P, che sottolinea come a suo avviso gli Usa non faranno default.
Sul fronte economico le richieste di sussidio di disoccupazione sono scese per la prima volta da inizio aprile, ovvero in 14-15 settimane, sotto quota 400.000, facendo meglio delle aspettative. C’era attesa anche per le vendite di case con contratti in corso, che sono sorprendentemente aumentate nel mese di giugno.
In ambito di notizie societarie, i fari sono puntati sul colosso petrolifero Exxon Mobil, che ha appena riportato conti lievemente sotto le stime. I profitti sono cresciuti del 41% ai massimi degli ultimi tre anni, ma sono risultati inferiori al target previsto. Delude anche Sprint Nextel. La perdita del gruppo di tlc si e’ ampliata nel secondo trimestre a $847 milioni dai $760 milioni di un anno prima. I titoli dei due gruppi stanno perdendo terreno.
Intanto sono stati resi noti i risultati di DuPont, che ha annunciato di aver riportato utili netti in rialzo a £1,29 per azione, contro gli $1,26 per titolo dello stesso periodo dell’anno precedente. Il gigante chimico ha inoltre rivisto al rialzo le stime sugli utili dell’intero anno 2011. Anche il gruppo di carte di credito Visa ha battuto le stime. Non sono mancate nel complesso, tuttavia, le notizie negative, con IMAX e Pulte Group che hanno fatto peggio delle aspettative.
Sul fronte valutario l’euro scivola dello 0,37% nei confronti del dollaro a $1,4315, cedendo quota anche contro il franco svizzero.
I futures sul petrolio scambiati sul Nymex guadagnano lo 0,27% a $97,66, mentre l’oro vira in negativo a $1.606,80 l’oncia. Quanto ai Treasuries, i rendimenti del decennale scambiano in ribasso di 0,3 punti base al 2,95%.