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WALL STREET PERDE ANCORA, NASDAQ SOTTO I 2.000

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“Hanno cominciato a realizzare i profitti dove ci sono stati profitti, e cioe’ nel settore tecnologico”, commenta Paul Nolte, responsabile degli investimenti di Hinsdale Associates. Cosi’, iniziata già male ieri, la settimana di Borsa newyorchese continua nel suo avvitamento, con il Nasdaq che scende sotto i 2.000 punti e il Dow Jones scivolato sotto quota 10.500.

Al termine degli scambi, l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,69% a 10.456,96 punti mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,58% a 1.140 punti e il Nasdaq lo 0,68% a 1.995,16, scontando il clima poco esaltante di questi ultimi giorni intorno ai titolo tecnologici (per i dettagli relativi ai livelli tecnici degli indici, vedere in INSIDER Titoli Caldi e Target News, riservati agli abbonati).

Il calo avviene un giorno prima del quarto anniversario del massimo di tutti i tempi del Nasdaq Composite a quota 5048, toccato il 10 marzo 2000.

Priva – per la seconda seduta consecutiva – di dati congiunturali cui fare riferimento, la prima piazza finanziaria mondiale ha subito la discesa delle aziende di alta tecnologia e le bizze della prima società al mondo per capitalizzazione, la General Electric, arretrata dello 0,8% in coda alla prima offerta di nuove azioni dal lontano 1961. Sulla scia di Ge, deboli sono apparse altre grandi nomi di Wall Street: come Citigroup, in calo dello 0,2% e JP Morgan, rallentata dell’1%.

Buio pesto – per il terzo giorno consecutivo – in casa Martha Stewart Living Omnimedia (-3%), incapace di rialzarsi dopo che la omonima fondatrice è stata riconosciuta colpevole nell’ambito della scandalo della casa farmaceutica Imclone.

Nella tornata di scambi di ieri e in quella di venerdi, la società della Stewart ha perso sul mercato il 29% complessivo. Male, come detto, il comparto tecnologico. Sun Microsystems ha perso il 7% dopo un giudizio negativo stilato nei suoi confronti da Banc of America Securities mentre la produttrice di semiconduttori Texas Instruments ha ceduto l’1,1% nonostante abbia reso note previsioni positive. Tra le poche aziende a festeggiare spicca Nike, avanzata del 2,9% grazie ai buoni risultati preliminari annunciati per il trimestre.

Tornando al Nasdaq, a pesare sul ribasso dell’indice hi-tech sono stati alcuni titoli a larga capitalizzazione e flottante, tra cui: Amazon (AMZN), in calo dell’1.8%; Juniper (JNPR) -2.3%; Biogen (BIIB), in discesa del 2.3%. Sun Microsystems (SUNW) ha perso oltre il 14% in 4 sedute. Tra i titoli particolari Garmin (GRMN), stroncato da un settimanale finanziario Usa, e’ calato per il secondo giorno consecutivo, del 5.5%.