Partenza col vestito rosso per i mercati americani, che non sembrano intenzionati a proseguire i rialzi di ieri sulla scia di alcune notizie negative sul fronte societario e macroeconomico, dal quale sono attese con nervosismo anche altre indicazioni, l’ISM servizi di agosto e gli ordini alle fabbriche di luglio, previsti per le 16.00 (le 10:00 ora di New York). Contribuisce al clima negativo, la debolezza dei mercati europei e l’arretramento del dollaro rispetto all’euro. Sulla scia delle preoccupazioni sulla congiuntura Usa, il biglietto verde e’ infatti vicino a raggiungere il minimo di sei settimane contro la moneta europea. A cio’ si aggiungono anche le preoccupazioni per l’intensificarsi delle tensoni tra USA-Iraq.
Venendo alla situazione degli indici, sembra proprio che il rialzo di mercoledi’ sia stato un “fuoco di paglia”, un semplice rimbalzo dopo il ‘bagno di sangue’ di 5 sedute di ribassi : sgonfiata in buona parte la volatilita’ la seduta odierna, secondo gli esperti, non dovrebbe riservare sorprese positive a meno di dati macroeconomici decisamente incoraggianti, che fin qui, non sono arrivati. Un dato sopra tutti gli altri dovrebbe comunque confermare la precarieta’del rialzo di ieri: oltre l’80% del volume di contrattazione al Nyse e’ stato generato dai titoli in terreno negativo.
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Sul fronte economico, come si diceva, delusione sul mercato per il dato sui sussidi di disoccupazione settimanali che si e’ rivelato peggiore delle attese di mercato e che per la seconda settimana di seguito si e’ attestato sopra quota 400.000.
Migliore delle stime invece, il dato sulla sulla produttivita’ del secondo trimestre, tuttavia il mercato non da’ mai troppa importanza a questo numero in quanto comunicato in genere dopo il PIL per lo stesso trimestre. E il Pil aveva deluso gli investitori.
Venendo invece particolare alle notizie societarie, occhi puntati ancora una volta sugli “affari sporchi” delle banche d’affari: come largamente previsto l’indagine delle autorita’ americane sulle procedure di assegnazione delle azioni in collocamento sul mercato (IPO) si e’ allargata da Salomon Smith Barney alle altre banche, in particolare a Goldman Sachs (GS – Nyse) e Credit Suisse First Boston. Entrambe le societa’ hanno ricevuto una richiesta formale a fornire chiarimenti sulle procedure seguite. Il congresso vuole verificare se le banche d’affari abbiano dato l’accesso a ghiotte IPO a un numero di aziende in cambio di vantaggiosi contratti di investment banking. Tra queste societa’, figurano Commerce One, Enron, Global Crossing, Handspring, Portal Software, Razorfish e TiVo.
C’e’ inoltre attesa nervosa per l’aggiornamento di meta’ trimestre che il colosso dei semiconduttori Intel (INTC – Nasdaq) fara’ dopo la chiusura dei mercati. Il mercato si aspetta brutte notizie. Nei giorni scorsi diverse banche d’affari hanno paventato una revisione al ribasso dei risultati da parte del gruppo. Il gruppo potrebbe infatti abbassare gli obiettivi di fatturato del terzo trimestre. Lehman Brothers ritiene che INTC restringerè le stime sulle vendite. Sempre sui semiconduttori
si sono scagliati i giudizi avversi di alcune banche d’affari, in particolare su National Semi
(NSM – Nyse).
Brutte notizie anche per il settore retail (DJ_RTS): dalle vendite comparate di agosto sono arrivate segnali piuttosto sconfortanti, prima di tutto da Wal-Mart (WMT – Nyse) che ha registrato vendite sotto le stime.
Spunti deludenti, inoltre, anche dal settore software (GSO) dopo che la banca d’affari SG Cowen ha dichiarato che le prospettive per la spesa in information technology sono fosche per tutto il mercato e ha ridotto rating e stime di Siebel (SEBL – Nasdaq) e BEA Systems (BEAS – Nasdaq).
Non mancano tuttavia alcune buone notizie che potrebbero dare una mano agli indici. Tra queste, il colosso del largo consumo Procter & Gamble (PG – Nyse) che ha rivisto al rialzo gli obiettivi sulle vendite e sulla crescita degli utili relativi al il trimestre che si conclude a settembre.
I TITOLI E I SETTORI DA TENERE D’OCCHIO
SEMICONDUTTORI (SOX)
Ancora brutte notizie per il settore. Dopo l’allarme sulle vendite lanciato da National Semi (NSM – Nyse) Bear Stearns ha tagliato il giudizio sul titolo da ‘buy’ ad ‘attractive’ e il target price da $32 a $28.
Credit Suisse First Boston ha poi ridotto il giudizio sia su NSM che su Micrel (MCRL – Nasdaq) da ‘buy’ a ‘hold. Wachovia, infine ha tagliato il rating su Cypress Semi (CY – Nyse) da ‘buy’ a ‘hold’. Attesa negativa, inoltre, per l’aggiornamento di meta’ trimestre di Intel (INTC – Nasdaq).
SOFTWARE (GSO)
Segnali misti dal settore. La banca d’affari SG Cowen ha alzato il rating su Peoplesoft (PSFT – Nasdaq) da ‘neutral’ a ‘buy’ e le stime sugli utili per azione del 2003. Contemporaneamente ha pero’ abbassato il giudizio su Siebel (SEBL – Nasdaq) e BEA Systems (BEAS – Nasdaq) da ‘strong buy’ e ‘buy’ a ‘neutral’. Il broker ha anche tagliato le stime sul 2003 per queste due societa’. Secondo la banca le prospettive per la spesa in information technology sono fosche per tutto il mercato, tuttavia le tre societa’ avranno opportunita’ diverse per difendere i loro margini.
RETAIL (DJ_RTS)
Notizie non entusiasmanti dal settore.
Le vendite su base comparabile per il mese di agosto della catena di distribuzione piu’ grande degli Stati Uniti e blue chip del Dow Jones , Wal-Mart (WMT – Nyse) sono aumentate del 3,8% ad un livello inferiore rispetto alla fascia del 4-6% prevista.
Talbot (TLB – Nyse), catena di distribuzione (vendita attraverso negozi e catalogo) di vestiti per donna e bambini ha riportato delle vendite su base comparabile per il mese di agosto inferiori alle aspettative (-4,1%). I risultati attesi per il terzo trimestre rimangono invariati a un EPS di $0,70.
Best Buy (BBY – Nyse), la catena di negozi specializzata nei prodotti elettronici ed informatici ha confermato le previsioni trimestrali a 17-19 centesimi per azione: le stime sull’EPS di Multex sono pari a 18 centesimi. Federated Department (FD – Nyse), la catena di distribuzione di abbigliamento a cui fanno capo nomi come Bloomingdale e Macy’s ha riportato delle vendite su base comparabile per il mese di agosto in calo del 5,8%.
Gap (GPS – Nyse),la catena di negozi di abbigliamento ha riportato un calo delle vendite per il mese di agosto su base comparabile del 2%. Tuttavia, secondo i commenti dei vertici societari, dopo una prima meta’ del mese deludente, le politiche di marketing aggressive hanno dato i loro frutti e fanno ben sperare per i prossimi mesi.
AUTO (DJ_ATO)
Nella giornata di ieri sono arrivate buone notizie per il settore. La politica del tasso “0” sembra aver portato i suoi effetti negli Stati Uniti, dove ad agosto le vendite di auto e furgoni sono state di 1.705.603, contro 1.452.777 dell’agosto 2001. L’incremento su base annuale è quindi del 13,2%. Tra le case automobilistiche, bene General Motors (GM), che ha visto crescere le vendite di auto del 7,6% e quelle di furgoni del 27,4% (nel complesso le vendite sono cresciute del 18%). La quota di mercato del leader mondiale del settore è salita al 28,7% dal 27,6% dell’agosto 2001. Bene anche DaimlerChrysler (DCX – Nyse) e Nissan, che grazie a un aumento delle vendite rispettivamente del 20,9% e del 19,8%, hanno incrementato la loro fetta di mercato: DCX passa dal 12,6% al 13,4%, Nissan dal 4,1% al 4,3. Il record comunque spetta a Mazda, con vendite in crescita del 36,1%, anche se la quota di mercato resta piccola, passando dall’1,6% all’1,9%. Deludono invece Ford (F – Nyse) (+8,2%) e le big giapponesi Toyota (+13,2%) e Honda (+12,9%), che fanno peggio della media (Toyota è esattamente in media) e perdono quote di mercato.
ALIMENTARE
General Mills (GIS – Nyse) in rosso dopo che la banca d’affari Salomon Smith Barney ha tagliato il rating da ‘outperform’ a ‘underperform’.
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