Partenza sottotono per il mercato azionario americano all’indomani di una seduta che e’ stata debole. L’attenzione e’ tutta incentrata sulla crisi del debito sovrano europea. Se ci aspettava che l’approvazione della messa in atto di un fondo permanente di salvataggio entro il 2013 servisse da placebo ai mercati, cosi’ non e’ stato. Persino i rendimenti dei bund tedeschi stanno salendo.
In attesa di conoscere nuovi dati macro, le notizie societarie in Usa non mancano. Oracle e’ richiesta dopo una trimestrale molto convincente. Sono piaciuti anche i risultati della societa’ madre del Blackberry, Research in Motion.
Il gruppo canadese Bank of Montreal acquistera’ Marshall & Ilsley in un’operazione di scambio azionario del valore di circa $4.1 miliardi. L’affare rappresenta un premio del 34% sul prezzo di chiusura di ieri dei titoli Marshall & Ilsley. Il settore delle banche regionali e’ tra i piu’ richiesti sulla scia di tale novita’.
Intermune (ITMN) fa un balzo del 100% circa dopo che la Commissione dell’Agenzia Europea di Medicina ha espresso un’opinione positiva per quanto riguarda la commercializzazione dell’Esbriet (pirfenidone) per la cura della fibrosi polmonare nelle persone adulte.
Ecco un elenco rapido degli altri highlight di giornata:
• La BCE ha aumentato la base di capitale di a €10.76 miliardi di euro per aiutare a proteggere l’UE da eventuali perdite con l’istituto che compra bond dai governi a rischio di Portogallo e Irlanda
• La Fed ha proposto un limite di 12 centesimi sulle commissioni sui bancomat
• Il mercato del lavoro e’ in miglioramento, in calo i licenziamenti
• Per la prima volta in tre mesi i nuovi cantieri edili solo saliti (+3.9% in
• Il Congresso Usa ha approvato il disegno di legge per rinnovare di altri due anni le agevolazioni fiscali, costera’ $858 miliardi
• Apple, Oracle e altri gruppi tech capitanati da Microsoft hanno comprato 882 diritti di licenza da Novell
Ma a strozzare i rialzi e’ la stangata di Moody’s sul rating del credito irlandese (perse cinque tacche), mentre gli investitori aspettano di conoscere nuovi dati macro in quella che sara’ la seduta conclusiva dell’ultima settimana “intera” dell’anno.
Si respira un’aria di fine anno e – riferiscono i trader – non ci sono troppi motivi per comprare azioni in questo momento. Molti soldi sono stati tirati via dal tavolo. E’ piu’ una questione di posizionarsi dove meglio si ritiene per il nuovo anno.
Tornando alle nuove notizie no dal fronte dei Piigs: ha iniziato stamattina presto Moody’s, che ha tagliato il rating sul debito irlandese di ben cinque gradini a “BBA1”. Inizialmente la notizia non ha pesato molto, ma alla fine l’incertezza sul futuro dell’euro e’ tornata a dominare il sentiment degli operatori.
D’altronde sempre ieri Moody’s aveva messo sotto osservazione il rating sul debito pubblico della Grecia “Ba1”, in vista di un possibile downgrade, a causa delle persistenti incertezze economiche. E nei giorni ancora precedenti i giudizi delle agenzie di rating in generale sono stati tutt’altro che positivi sui paesi dell’Eurozona.
Un’altra notizia che preoccupa arriva dalla Spagna. La stessa banca centrale del paese ha comunicato infatti che il debito pubblico e’ balzato al massimo in dieci anni e che le sofferenze bancarie si attestano al record dal 1996.
Insomma, la situazione e’ critica, come torna a dimostrare l’allargamento degli spread tra i rendimenti del Bund e quelli dei titoli periferici, nonostante l’accordo raggiunto in Europa sul fondo salva stati .
Le indicazioni sul futuro dell’Europa sono fosche, come ci dice un nuovo rapporto di Enrst & Young. Cinque paesi su 17 registreranno una crescita inferiore alla media nei prossimi cinque anni. Inutile precisare quali sono.
Intanto lo Stoxx 50 cede lo 0.5%, l’FTSE 100 londinese lo 0.32%, il CAC 40 francese lo 0.31%, il DAX tedesco lo 0.57%. Milano fa peggio (-1.19%) trascinata al ribasso dalle banche. Sotto i riflettori anche Enel, che rischia il declassamento da parte di Moody’s. Il titolo, che cede più dell’1%, è tra quelli da monitorare oggi a Piazza Affari, insieme ad altri.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna gennaio sono in calo dello 0.18% a quota $87.54 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna +0.18% a $1373.4 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in ribasso dello 0.06% a quota $1.3236. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale e’ in ribasso di 1.3 punti base attestandosi a quota 3.41%.