Avvio di seduta in rialzo per gli indici americani, spinti dalla buona trimestrale di Lehman Brothers e dal dato macro sull’inflazione. Il Dow Jones guadagna lo 0.29% a 13442, l’S&P500 lo 0.35% a 1481, il Nasdaq segna +0.49% a 2594.
Ad offrire la spinta iniziale agli indici e’ stato l’aggiornamento sulle pressioni inflazionistiche, risultato nettamente migliore delle attese. Ad agosto i prezzi alla produzione hanno registrato un calo dell’1.4%, trascinati al ribasso dall’abbassamento dei generi alimentari e del petrolio. Le attese degli analisti erano per una contrazione dell’indice pari a -0.3%.
L’attenuarsi delle preoccupazioni su un possibile risorgere dell’inflazione offre il fianco alla Federal Reserve nella manovra di ribasso dei tassi, che potrebbe essere quindi meno indolore. Il Federal Open Market Committee presieduto da Ben Bernanke e’ entrato in questi minuti nella sala dove, a porte chiuse, si decidera’ sui tassi d’interesse, nel palazzo della Fed a Washington.
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Notizie positive anche dal fronte societario, ed in particolare dal comparto finanziario. La trimestrale di Lehman Brothers (LEH) (la prima di quattro grosse banche a riportare gli utili in settimana) risultata migliore del consensus, ha evidenziato un contenuto impatto della crisi dei mutui sui risultati fiscali. Il titolo e’ in crescita del 2.40% nei minuti iniziali.
L’evento della giornata riguarda comunque la decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. E’ ampiamente atteso un taglio al costo del denaro di almeno 25 punti base. Si tratterebbe del primo da oltre 4 anni (giugno 2003).
In molti ritengono possibile che la Banca Centrale americana possa addirittura operare un abbassamento dei fed funds dello 0.50% nel tentativo di assorbire gli effetti della crisi del mercato immobiliare e delle turbolenze createsi di recente nel comparto del credito. In tal caso, Bernanke & Co. dovranno anche essere in grado di prevenire una reazione da panico tra gli investitori, allarmati sul possibile ingresso dell’economia Usa in una fase di recessione. Molto importante sara’ dunque il documento ufficiale che accompagnera’ la decisione.
A rendere piu’ arduo il compito della Fed sono anche le attuali condizioni economiche del mercato. Il dollaro continua ad essere scambiato sui minimi assoluti rispetto alle principali valute internazionali, l’oro e il greggio sono ai massimi storici; il tasso d’inflazione sembra dover rallentare ma e’ ancora elevato rispetto agli standard di sicurezza fissati dalla Banca Centrale.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha ripreso a salire il petrolio. I futures con consegna ottobre sono ora in rialzo di 30 centesimi a quota $80.83 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in leggero progresso rispetto al dollaro a 1.3874. In rialzo l’oro: i futures con consegna dicembre vengono scambiati a $727.60 all’oncia, in progresso di $3.80, ai massimi assoluti di 16 mesi. In lieve calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.5030%.