Wall Street prosegue la seduta coi piedi di piombo nel giorno in cui scade l’ultimatum all’Iraq – dalle ore 20:00 di New York (le 02:00 di notte italiane) l’attacco americano potrebbe partire in qualsiasi momento.
Molti trader, consapevoli dell’imminenza della guerra, cominciano a pensare alla possibilita’ che il conflitto possa rivelarsi meno veloce e liscio del previsto.
A frenare la corsa dei future in preapertura e’ stata non a caso la notizia il vice presidente iracheno Tarek Aziz avrebbe tentato di fuggire dal Paese insieme alla propria famiglia e sarebbe stato catturato o addirittura ucciso da Saddman Hussein.
Intanto le truppe USA sono gia’ in territorio iracheno, anche se in una zona non controllata dal regime.
A pesare sui listini sono poi alcuni spunti societari bearish, come l’allarme sulle vendite del quarto trimestre fiscale lanciato dal colosso del software Oracle (ORCL – Nasdaq) e la sforbiciata di Pacific Growth sul rating di molti titoli di infrastrutture chip . La banca d’affari UBS Warburg ha dichiarato che l’outlook di ORCL sulle vendite e’ stato “deprimente”. Il titolo cede oltre il 7%.
I settori software (GSO) e semiconduttori (SOX) viaggiano in deciso ribasso.
In rialzo invece il networking (NWX – Nasdaq) sulla scia di Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) che ha annunciato che il consiglio di amministrazione ha autorizzato un buyback addizionale del valore di $5 miliardi, avente come oggetto azioni ordinarie.
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