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WALL STREET: ONDATA DI VENDITE SUGLI INDICI USA

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Ondata di vendite sui mercati americani, schiacciati dalle crescenti preoccupazioni sul rincaro del petrolio, sui tassi d’interesse e sulle questioni geopolitiche. A meta’ seduta, il Dow Jones perde l’1.40% a 9880 e il Nasdaq il 2.36% a 1886.

Nel corso della mattinata il prezzo del greggio si e’ spinto fino a $40.60 al barile, ai massimi dall’ottobre 1990, per poi ripiegare marginalmente a meta’ giornata. A favorire la corsa al rialzo del greggio, i dati pubblicati dall’American Petroleum Institute: nella settimana che si e’ conclusa il 7 maggio le scorte di petrolio sono diminuite di oltre 2 milioni di barili.

Numerosi analisti temono che il recente apprezzamento del greggio possa, alla lunga, seriamente compromettere la ripresa economica globale. Non si escludono ulteriori rincari, fino a $42, nel caso l’Opec dovesse decidere di non alzare le quote di produzione.

Notizie poco incoraggianti anche dal fronte economico. E’, infatti, risultato peggiore delle attese il disavanzo della bilancia commerciale Usa. Il dato di marzo si e’ attestato al livello record di $46 miliardi. Rallenta, invece, la crescita dei prezzi import, che ad aprile sono aumentati dello 0.2%. Il dato sui prezzi export e’ salito dello 0.6%.

Il clima negativo di Wall Street si riflette anche sulla quotazione del dollaro, che nei confronti dell’euro viene scambiato a 1.1915. In progresso, invece, il prezzo dell’oro, salito a $379.50 all’oncia.

Per quanto riguarda i settori, le peggiori performance le registrano semiconduttori, Internet e bancari. In buon rialzo, invece, i titoli del comparto energetico e dei servizi petroliferi, trainati dalla forza del greggio.
Sul fronte societario, tutte le trenta societa’ che compongono il Dow Jones sono in rosso. Particolarmente marcate le perdite delle blue chip Altria, Intel, IBM e Alcoa, che cedono oltre il 2%.

Ondata di vendite, infine, sul colosso hi-tech Cisco Systems, in calo di quasi il 4%. La buona trimestrale presentata nell’after hour di martedi’ non e’ riuscita a risparmiare il titolo dalla debacle odierna. Pesano alcune preoccupazioni sull’aumento delle scorte.