Seduta in forte rialzo per gli indici azionari americani, supportati dalle rassicurazioni giunte dalla Fed e dal nuovo allungo delle materie prime che hanno spinto al rialzo i titoli dei settori energetico e delle materie prime. Positivo anche il contributo del dato macro sulle vendite al dettaglio, cresciuto piu’ del previsto. Il Dow Jones ha guadagnato l‘1.33% a 10406, l’S&P500 l‘1.45% a 1109, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.38% a 2197. Per il paniere allargato si tratta della prima chiusura sopra il livello chiave dei 1100 punit dall’ottobre del 2008. Il listino aveva superato la citata soglia tecnica per la prima volta in assoluto nel 1998.
Intervenuto all’Economic Club di New York, il presidente della Federal Reserve Ben Bernankee ha dichiarato che sara’ mantenuta la politica di rilancio economico lasciando i tassi d’interesse su livelli eccezionalmente bassi ma che allo stesso tempo la Banca Centrale continuera’ a monitorare il valore del dollaro evitandone un ulteriore, forte, deprezzamento.
Nonostante tali commenti il biglietto verde ha continuano a perdere quota e nella tarda serata di lunedi’ viene scambiato a 1.4970 contro l’euro. La debolezza del greenback ha avuto l’effetto di spingere ancora piu’ in alto le materie prime, oro e greggio in particolare. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso hanno archiviato la seduta in progresso di $22.70 l’oncia, quelli con scadenza novembre sul petrolio sono avanzati di $2.55 a $78.90 al barile.
Le azioni AK Stell hanno effettuato un balzo dell’8%, la societa’ mineraria Newmont Mining e’ avanzata del 3.4%. L’indice Gold Bugs (HUI) ha registrato un progresso del 4%. In buon rialzo anche Chevron ed Exxon Mobil.
Tra gli altri titoli, Nordstrom ha guadagnato piu’ del 3% dopo che Goldman Sachs ha reso noto che la catena di negozi trarra’ beneficio dalla ripresa delle spese dei consumatori. Buy anche su Polo Ralph Lauren, Saks e Macy’s dopo che il governo ha annunciato che le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1.4% nel mese scorso, un risultato superiore alle attese degli economisti ed accolto con favore dagli operatori in vista delle festivita’ natalizie.
Restando in ambito macroeconomico, l’attivita’ manifatturiera dell’area di New York si e’ contratta piu’ delle attese in novembre, scendendo dai livelli record toccati il mese precedente. Allo stesso tempo le scorte di magazzino sono calate, ma meno del previsto.
In riferimento al mercato obbligazionario, ancora in rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.3310% dal 3.42900% di venerdi’.