Società

Wall Street non si arrende

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Dopo poco piu’ di 3 ore e mezzo di contrattazione Wall Street e’ appesa alla parita’ ben lontana dai minimi intraday. Il settore piu’ pesante e’ quello energetico (-0,8%) seguito da quello finanziario (-0,53%).

Il mercato snobba i dati macro positivi pubblicati in giornata: l’attenzione resta sull’intensificarsi delle tensioni in Egitto dove, stando ad Al Jazeera, i cecchini hanno aperto il fuoco al centro del Cairo. In totale sono 1200 i feriti e 13 i morti solo negli ultimi due giorni. Fitch ha oggi tagliato il rating a BB con possibile ulteriore downgrade futuro.

“Le tensioni egiziane non sembrano condizionare molto i mercati azionari”, ha dichiarato a Marketwatch Christian Tegllund Blaabjerg, capo strategist di Saxo Bank.

“Il rifiuto di lasciare il proprio incarico da parte di Mubarak
prima delle elezioni di settembre probabilmente alimentera’ le proteste e la rabbia degli egiziani e nei prossimi giorni difficilmente si assistera’ a una moderazione dei conflitti”, ha aggiunto a Reuters Sebastian Barbe, analista di Credit Agricole spiegando che “resta significativo” il rischio contagio nella regione mediorientale.

Tornando negli Stati Uniti le richieste settimanali per sussidi di disoccupazione sono calate di 42.000 unita’ a quota 415.000, facendo meglio delle attese. Sopra le previsioni anche il dato preliminare della produttivita’ del quarto trimestre 2010, su del 2,6%.

E’ salito ai massimi dell’agosto 2005 l’ISM non manifatturiero di gennaio. Al di la’ delle stime anche gli ordini alle fabbriche di dicembre. Resta in calendario il discorso del presidente della Fed Bernanke (alle 19:00).

In tema di banche centrali, il numero uno della Fed Ben Bernanke in un discorso newsletter ha appena ribadito che la disoccupazione americana e’ troppo alta e che l’inflazione e’ troppo bassa.

Problema opposto, in merito ai prezzi al consumo, per il numero uno della Bce Trichet. La comunita’ finanziaria studia le sue parole in merito all’inflazione, nel giorno in cui la Fao ha reso noto che l’indice di prezzi alimentari da essa stilato e’ volato a gennaio al record di sempre. Trichet ha spiegato che il rialzo dei prezzi al consumo a gennaio al 2,4% (oltre il target del 2%) era largamente anticipato perche’ conseguenza del costo di materie prime ed energia. Le aspettative sull’inflazione restano “saldamente ancorate”, ha detto parlando da Francoforte. I rischi inflativi restano bilanciati ma potrebbero aumentare, ha spiegato aumentando gli interrogativi su quando potrebbe esserci un rialzo del costo del denaro in Eurolandia, oggi confermato all’1%. L’euro congiuntamente a queste indicazioni ha ampliato la propria flessione contro il dollaro.

Per il presidente della Bce “alcuni mercati non funzionano normalmente. Questo spiega perche’, al momento, continuo a parlare di misure non convenzionali”. “Non dico niente – ha aggiunto – sulle decisioni che prenderemo nelle settimane a venire e in particolare la prossima volta. Esamineremo la situazione da tutte le angolature”.

Non mancano i problemi in Europa, che continuano a essere presa di mira da S&P: l’agenzia di rating ha affermato infatti, all’indomani del downgrade dell’Irlanda, che ci sono molte pressioni al ribasso sui rating dei paesi del Vecchio Continente. Scetticismo e stato poi espresso anche sulla validita’ del Fondo salva stati.

A tal proposito, non proprio confortante e’ stata l’asta con cu i la Spagna ha raccolto 3,5 miliardi di euro con l’emissioni di titoli di stato a medio termine (Bonos). I rendimenti sono si’ scesi al 3,25% rispetto al 3,71% della precedente asta – fattore positivo – ma la domanda e’ stata piuttosto tiepida.

Ecco la performance dei listini Ue: il FTSE a Londra ha perso lo -0,3%, il DAX a Francoforte ha guadagnato lo 0,1%, il CAC a Parigi ha ceduto lo -0,7%, flessione dell’1,4% per l’IBEX a Madrid, giu’ dello 0,4% il PSI in Portogallo. Il Ftse/Mib a Milano ha lasciato sul terreno quasi l’1%.

Si ricorda che le borse a Hong Kong e Shanghai sono rimaste chiuse per festeggiare il Nuovo Anno Lunare. In Giappone il Nikkei ha ceduto lo 0,3% mentre il Sensex in India ha corso del 2%.

A New York i volumi sono sopra la media (sul NYSE passate di mano 427 milioni di azioni; sul NASDAQ sono 925 milioni), con i titoli in rialzo e’ numericamente inferiore a quelli in rialzo (sul NYSE il rapporto e’ 1335/1545, sul NASDAQ e’ 1177/1322). I titoli che toccano nuovi massimi sono di piu’ di quelli che vedono nuovi minimi (sul NYSE il rapporto e’ 130 a 5 e sul NASDAQ 116 a 5).

A livello settoriale mostrano forza: Jr. Gold Miners-GDXJ +4.5%, Retail-XRT +2,3%, Gold Miners-GDX +2,0%, Silver Miners-SIL +1,8%, Airlines-FAA +1,4%, Silver-SLV +1,4%, Australia-EWA +1,0%. Deboli i seguenti comparti: Sugar-SGG -5,2%, Turkey-TUR -3,4%, Spain-EWP -2,0%, Cotton-BAL -2,0%, Broker/Dealers-IAI -1,6%, France-EWQ -1,5%, Chile-ECH -1,5%, Wind Energy-FAN -1,4%, Home Construction-ITB -1,3%, Coal-KOL -1,3%, Italy-EWI -1,3%, Natural gas-UNG -1,1%.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo segnano un calo dello 0,20% a $90,68 il barile. I contratti con scadenza analoga dell’oro si sono impennati in poco tempo. Ora salgono dell’1,70% a $1.3354,80 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro retrocede dell’1,24% a $1,3640. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,5090% dal 3,489% di ieri.