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WALL STREET NON MOLLA, MOODY’S NEL MIRINO SEC

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Ricoperture. E’ questa la parola chiave della giornata borsistica odierna dopo che la maratona notturna dell’Ecofin e’ riuscita in estremis a mettere a punto il super piano salva-euro, molto piu’ potente del previsto.

La cifra senza precedenti, mille miliardi di dollari, messa sul campo sembra calmierare gli effetti speculativi (almeno per oggi) e favorire il recupero dei listini. Mentre le borse europee hanno chiuso i battenti con rialzi anche a doppia cifra (Madrid +14%, Parigi +8%, Atene +9%, Londra +4%, Ftse Mib a Milano +11.28%), Wall Street procede sulla strada del rally, non lontana dai massimi intraday toccati proprio in apertura.

Dopo quasi due ore e mezzo dall’avvio di seduta, il Dow avanza del 4% a 10800 (+420 punti), il Nasdaq segna un incremento del 4.41% a 2366 (+100 punti) mentre l’S&P 500 sale del 4.33% a 1159 (+48 punti).

Il piano dunque sembra aver centrato uno dei suo obiettivi: spaventare la speculazione anti-PIIGS (prezzi CDS Italia per gli abbonati a Insider). In fortissimo ribasso, per esempio, il CDS Italia, che venerdi’ aveva raggiunto il massimo storico.

Guardando pero’ oltre il breve termine, molti analisti mettono in guardia dall’euforia “da fuoco di paglia”: le potentissime iniezioni di liquidita’ nel sistema per sostenere l’euro e la creazione di nuovo debito per pagare il debito (effetto usura…) non modificano lo scenario di lungo termine: i problemi sottostanti alla crisi dei paesi PIIGS rimangono assolutamente intatti.

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La giornata a stelle e strisce e’ priva di dati macroeconomici. A Washington presso la Sec, si sono riuniti gli operatori del mercato chiamati all’appello dal numero uno dell’autorita’ di borsa Mary Shapiro. Quando ormai sembra escluso l’errore umano come causa del tracollo di Wall Street di giovedi’ scorso, la Sec potrebbe introdurre nuovi limiti al trading, proprio perche’ un crollo di -9.2% non puo’ essere accettato senza che entrino in funzione i “circuit breakers” . La pressione del Congresso si fa sentire: a rischio la fiducia degli investitori nel sistema finanziario. Domani la stessa Sec testimoniera’ di fronte a Capitol Hill insieme ai numeri uno della Commodity Futures Trading Commission, del Nyse Euronext e del Nasdaq Omx.

Tra i titoli in evidenza le banche (soprattutto regionali) e i tecnologici. Avanza, del 4% contro il 7% dell’apertura, la societa’ di rifinanziamento ipotecario Fannie Mae, nonostante abbia registrato una perdita trimestrale di $11.5 miliardi. Il gruppo ha chiesto al Tesoro altri aiuti per $8.4 miliardi entro fine giugno. Corre meno degli altri istituti Goldman Sachs: si aspetta ulteriori azioni legali in merito ai Cdo di cui gia’ e stata accusata dalla sec. In forte calo (-7%) l’agenzia di rating Moody’s: l’autorita’ di borsa minaccia di avviare un’azione civile se alcuni comportamenti non verranno corretti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con consegna giugno rimbalzano del 2.24% (+$1.68) attestandosi a quota $76.79 al barile. Sul valutario la moneta unica perde quota $1.29 a 1.2857 (+0.81%): rallenta notevolmente rispetto ai massimi del primo pre-borsa (+2.2% a quota 1.3094). Forti prese di beneficio per l’oro che fa un tonfo di $13.80 (-1.14%) in area $1196.60 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.56% dal 3.4290% di venerdi’, quando i prezzi dei Treasuries aveva registrato la migliore settimana da agosto.