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WALL STREET: NON CONVINCE IL PPI, SI SPERA NEL CPI

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Seduta negativa per gli indici Usa, che vede il Nasdaq incrementare le perdite e scendere ai minimi livelli da inizio anno. A preoccupare gli investitori continua ad essere l’inflazione e gli ultimi dati macro comunicati in giornata hanno fatto ben poco per affievolire i timori degli investitori. Il Dow Jones ha chiuso in lieve calo (-0.08%) a 11419, l’S&P500 e’ arretrato dello 0.19% a 1292, il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0.42% a 2229.

La contrastata lettura del dato sui prezzi alla produzione di aprile, ha lasciato l’amaro nella bocca degli operatori, che speravano in un segnale piu’ chiaro sul rallentamento delle pressioni inflazionistiche. La versione “core”del dato, che esclude le componenti piu’ volatili quali cibo ed energia, ha registrato un incremento dello 0.1%, risultando inferiore alle attese (+0.2%). Inclusi i prodotti petroliferi, pero’, l’indicatore e’ avanzato dello 0.9%, risultando superiore al consensus del mercato (+0.8%).

La delusione e’ legata alla decisione della Federal Reserve di proseguire sulla strada delle strette creditizie qualora l’inflazione non dasse segni di rallentamento. L’attenzione sara’ ora maggiormente rivolta sul dato dei prezzi al consumo che verra’ diffuso mercoledi’, prima dell’apertura delle borse.

Gli altri dati in calendario hanno confermato ancora una volta, la crescita della produzione americana e il rallentamento del settore immobiliare. In particolare, nel mese di aprile, la produzione industrialee’ salita dello 0.8% (stime: +0.5%), mentre i nuovi cantieri edili sono scesi del 7.4% ad un valore annualizzato di 1.85 milioni di unita’ (consensus: 1.95 mln).

Per quanto riguarda la cronaca societaria, sotto i riflettori il settore retail. Wal-Mart, regina del comparto, ha comunicato un aumento degli utili del primo trimestre pari a +6.3%, in linea con le stime degli analisti. Il titolo e’ avanzato dell’1.27%.

Male, invece, la societa’ di articoli per la casa, Home Depot. Le azioni HD sono arretrate di oltre cinque punti percentuali, ai minimi di tre mesi, a causa di un rallentamento delle vendite. Il gruppo ha inoltre comunicato che non fornira’ piu’ i dati mensili sulle vendite comparate, un indicatore seguito molto da vicono dagli investitori.

In forte calo anche il titolo del colosso informatico Apple Computer (-4.12%), dopo la richiesta di Creative Technology di aprire un’inchiesta per un’eventuale violazione della legge sulle tariffe. Negativa anche la performance di Hewlett-Packard, dettata da un certo nervosismo prima della comunicazione della trimestrale, attesa subito dopo la chiusura dei mercati.

Nel comparto energetico, il petrolio e’ leggermente avanzato ma ha chiuso sotto la soglia dei $70. I futures con scadenza giugno hanno registrato un incremento di 12 centesimi a $69.53 al barile. Gli operatori restano cauti in vista del dato sulle scorte e sull’ultimo rapporto relativo all’attivita’ nucleare di Teheran.

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Sugli altri mercati, ha ripreso a guadagnare terreno l’oro, dopo il sell-off di inizio settimana. I futures con consegna giugno sono avanzati di $7.90 a $692.90 l’oncia. In recupero anche l’euro sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2856. In netto progresso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.10% dal 5.15% di lunedi’.