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WALL STREET: NESSUN SEGNO DI RIPRESA, NASDAQ -5%

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Nessun segno di ripresa sui mercati USA colpiti oggi da una pioggia di vendite generalizzata: a salvarsi dai ribassi, sembra essere solo il settore farmaceutico, in rialzo di circa lo 0,6%.

Permane il blocco degli ordini automatici di vendita sul floor del Nyse, mentre il Nasdaq Composite, che oscilla attorno quota 1.700, segna una cessione di oltre il 5%.

Arrivato ormai ai livelli dell’ottobre 1998, nella mattinata, il tabellone elettronico aveva raggiunto quota 1.682,58, il nuovo minimo intraday degli ultimi 12 mesi.

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A innescare la raffica di ordini di vendita sono stati i ‘profit warning’ che dalla serata di lunedi’ hanno colpito il settore dei software. Gli annunci di Ariba (ARBA – Nasdaq), Inktomi (INKT – Nasdaq) e BroadVision (BVSN – Nasdaq) hanno spinto in forte calo anche il tracking stock del Nasdaq 100 (QQQ), sceso ai nuovi minimi storici.

“Gli investitori temono che ancora per diverse settimane possano arrivare annunci negativi come questi”, commenta John Leo, money manager del fondo Northern Technology Fund.

Tra gli elementi che pesano sull’andamento della borsa, ci sono anche le notizie negative arrivate dall’indice compilato dalla Federal Reserve di Chicago.

Il ‘Chicago Fed Index’ e’ sceso in febbraio ad un livello pari a -0,89, contro il -0,87 di gennaio. Secondo la Fed di Chicago, il declino dell’indice indica una maggiore possibilita’ che l’economia americana possa trovarsi in recessione.

Gli economisti della banca federale di Chicago precisano pero’ che, nei periodi di recessione passati, l’indice e’ sempre stato molto piu’ basso rispetto al livello attuale.