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Wall Street nervosa, si surriscaldano i mercati energetici

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Apertura incerta per la borsa americana, mentre cresce l’attesa per l’intervento di Ben Bernanke. Dopo un attimo di sbandamento il mercato ha ripres forza, ma i rialzi rimangono comunqui minacciati dall’incremento dei prezzi del petrolio, che si e’ avvicinato a quota $98 al barile. Anche i metalli preziosi sono molto richiesti stamattina, con l’argento che continua la sua incredibile corsa. Ieri Wall Street ha chiuso il terzo mese consecutivo in rialzo. I guadagni accumulati a febbraio sono stati dell’ordine del 3%.

Il Dow Jones guadagna lo 0,2% a quota 12.251,24, mentre il Nasdaq e’ sostanzialemente piatto a 2.782. L’indice allargato S&P e’ in rialzo dello 0,15% in area 1.329,26. Sul paniere delle blue chip si mettono in luce Coca Cola, Merck e Procter & Gamble, mentre Hewlett-Packard e Disney cedono quota.

La solidita’ della prova delle commodity trova le sue radici nei persistenti timori legati ai rischi di un effetto contagio nella regione mediorientale e nordafricana. La paura e’ che le tensioni e le rivolte potrebbero presto coinvolgere anche l’Arabia Saudita, paese ricco di risorse petrolifere che secondo alcuni testimoni avrebbe mandato 15 carrarmati in Bahrein per sedare le rivolte di matrice sciita in corso nel paese confinante. Tutto cio’ dopo che il mercato azionario del regno saudita ha perso il 7,4%, il maggiore calo in oltre due anni.

In ambito macro, i dati provenienti dalla Cina attirano l’attenzione degli operatori che fremono nell’attesa di ascoltare l’intervento di Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, alle 16 italiane. Una mano l’ha offerta anche l’andamento delle altre piazze finanziarie mondiali.

L’attivita’ manifatturiera cinese si e’ indebolita in febbraio, ma ironicameente ha aiutato a riportare un certo appetito verso il rischio nei mercati. Molti analisti intepretano infatti i dati piu’ deboli come un segno potenziale che la Banca Centrale del paese sara’ meno aggressiva nelle sue iniziative di stretta monetaria.

A proposito di manifattura, alle 16 italiane in Usa e’ in calendario la pubblicazione dell’indice di febbraio, che dovrebbe mostrare un miglioramento, ai massimi dal 2004. Alla stessa ora verranno annunciate anche le cifre relative alla spesa per le costruzioni in gennaio. Nel primo pomeriggio si conosceranno poi le vendite di auto.