New York – Il tonfo dei mercati in Europa non poteva non avere conseguenze su Wall Street. Il Dow Jones ha perso 102.62 points, pari allo 0,79%, e si e’ fermato a quota 12,926.64. A perdita al Nasdaq e’ stata lievemente piu’ consistente, 30 punti, pari all’1%, per assestarsi a quota 2.970,45. Wall Street si e’ allineata alla performance negativa dell’azionario globale. Gli investitori scontano i dati relativi all’attività manifatturiera in Cina e in Europa. Ma non sono solo i fondamentali dell’economia mondiale a spaventare. Preoccupa l’incertezza sull’esito delle elezioni presidenziali in Francia, e le ripercussioni che la riconferma dell’attuale presidente Nicolas Sarkozy o la vittoria del socialista Francois Hollande potranno avere sull’asse franco-tedesco, che finora ha dettato le regole in Europa.
Focus anche sulla crisi politica interna esplosa in Olanda. Secondo alcune indiscrezioni, il premier Mark Rutte si sarebbe dimesso. Sia nel caso dell’Olanda che in quello della Francia, i movimenti della destra estrema e comunque anti-europeisti si rafforzano sempre di più: e l’America guarda con paura a un fenomeno che continua ad allargarsi a macchia d’olio.
Da segnalare l’alta volatilità presente sui mercati, con l’indice Vix che balza più del 15% sopra quota 20. Finanziari sotto pressione, con Bank of America che arretra di più del 2%. Male anche altri titoli bancari, come American Express; l’indice si riferimento del settore sullo S&P, il Financial Select Sector SPDR ETF perde più del 2%. Giù anche i tecnologici, con l’indice dei semiconduttori Philadelphia Semiconductor Index che cede l’1,81%. L’hi-tech assiste alle perdite di Netflix -3,50% e Texas Instruments -1,65% in particolare.
In una sessione caratterizzata dall’assenza di dati di rilievo negli Stati Uniti, si scontano poi per l’appunto le notizie poco confortanti arrivate dal fronte economico cinese e, soprattutto, la carrellata di indici PMI negativa in Eurozona.
Il segno meno che colpisce le piazze finanziarie europee, con l’indice Stoxx Europe che segna una flessione superiore al 2% e il rinnovarsi delle tensioni sui mercati dei bond italiani e spagnoli sono tutti i fattori che alimentano le vendite anche a Wall Street: da segnalare che in pochi minuti il 99% dei trenta titoli quotati sul Dow Jones è in rosso.
“Il rischio è stato sempre costituito dal fatto che la crisi economica europea associata alla debolezza dell’attività economica avrebbe incoraggiato gli orientamenti più estremisti della politica. Tutto ciò sta accadendo lentamente ed è qualcosa a cui bisogna prestare attenzione”, commenta in una nota Jim Reid, strategist presso Deutsche Bank.
Steen Jakobsen, responsabile economista presso Saxo Bank avverte poi che i mercati si stanno avvicinando al mese di maggio, che “storicamente è un periodo negativo”.
Sul fronte aziendale, occhi puntati su Kellogg, il piu’ grande produttore Usa di cereali, le cui quotazioni sono in calo dopo che la società ha annunciato di aver rivisto al ribasso le stime 2012, in attesa di risultati deludenti nel primo trimestre.
Protagonista tra i titoli del Dow Jones è Wal-Mart, che durante la sessione ha perso quasi il 5%, dopo che la società ha reso noto che sta verificando le accuse riportate da un quotidiano, secondo cui i dipendenti di una sua controllata avrebbero corrotto i funzionari messicani nel corso di molti anni e i dirigenti del quartiere generale degli Stati Uniti avrebbero chiuso un occhio di fronte ad alcune prove. Al momento Wal-Mart sta collaborando con i funzionari del dipartimento di Giustizia e con la Sec.
In giornata saranno 11 le società nell’indice S&P500 che annunceranno i propri risultati nel trimestre. Tra i vari nomi Xerox e ConocoPhillips. Dei 94 membri dell’indice che dal 10 aprile hanno già pubblicato i risultati, 80 hanno superato le attese sugli utili per azione.
In ambito valutario, l’euro perde sul dollaro lo 0,52% a $1,3122, mentre scivola contro lo yen dell’1,09%, a JPY 106,41. Rapporto dollaro/yen -0,56% a JPY 81,08.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio arretrano dell’1,68%, a quota $102,13 al barile, mentre le quotazioni dell’oro accelerano al ribasso a $1.631,10 l’oncia (-0,71%). Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano all’1,910%.