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WALL STREET: NASDAQ RALLENTA LA CORSA

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Alla soglia di meta’ giornata di contrattazioni sulle borse USA, gli indici continuano a presentare andamenti contrastanti.

Ancora in rialzo il Nasdaq, che riduce i guadagni rispetto alla prima parte della mattinata. In rosso invece il Dow Jones che, dopo essere rimasto incerto per gran parte delle contrattazioni, adesso sembra aver ripiegato con decisione in negativo e si avvicina alla soglia dei 10.100 punti.

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L’ondata ribassista che ha investito il tabellone elettronico nelle scorse settimane sembra adesso essersi spostata sull’indice delle blue chip.

Ieri il Dow Jones Industrial Average ha sfondato il supporto tecnico dei 10.300 punti e ha chiuso con la quinta peggiore prestazione di tutti i tempi.

E’ dunque ipotizzabile in tempi brevi un ulteriore crollo del Dow, almeno fino a quota 9.600 punti, come sostiene l’analista tecnico di Scott & Stringfellow, Dick Dickson.

Il Dow non riesce nemmeno a beneficiare dal rialzo del titolo General Electric, dopo che il gigante industriale ha confermato le proprie stime positive sul primo trimestre e sull’anno in corso.

Per quanto riguarda il Nasdaq, l’opionione degli analisti appare contrastata. Da una parte ci sono coloro, come Peter Cardillo, direttore delle ricerche di Westfalia Investments, che sostengono che gli attuali rialzi del tabellone elettronico non rappresentano un’inversione di tendenza e prevedono una seconda parte di seduta in calo.

Dall’altra c’e’ chi, come Tom Giles, chief equity strategist di Dean Investment Associates sostengono che “e’ arrivato il momento di tornare sul mercato e acquistare”.

Diversa l’opinione di Richard Bernstein, chief quantitative analyst di Merrill Lynch, secondo cui e’ troppo presto per tornare a puntare sull’high tech perche’ c’e’ troppo interesse nel settore.

Sul fronte macroeconomico la giornata odierna si e’ aperta nel segno dei dati macroeconomici, con l’annuncio da parte del dipartimento del Lavoro USA del dato sulle vendite al dettaglio in febbraio.

Le vendite al minuto sono calate in febbraio dello 0,2%, una flessione del tutto imprevista, dato che la previsione degli analisti di Wall Street era per una crescita dello 0,4%.

Il mercato ha accolto comunque positivamente il dato, focalizzandosi anche sulla revisione dell’indicazione relativa a gennaio, in cui le vendite al dettaglio sono state riviste in crescita dell’1,3% rispetto al precedente +0,7%.

Se letto nel suo complesso, il dato lascia dunque trasparire un legero miglioramento dello stato di salute dell’economia USA, come commenta Henry Willmore, economista di Barclays.

Secondo Willmore l’andamento delle vendite al dettaglio negli USA in gennaio e febbraio lascia intravedere una crescita della domanda dei consumatori tra il 2% e il 2,5% nel primo trimestre del 2001, che allontana il fantasma della recessione.

Meno ottimista la posizione di Ian Shepherdson, economista di High Frequency Economics. Secondo Shepherdson, nonostante il dato nel suo complesso rispecchi le aspettative, il declino della fiducia dei consumatori non ha ancora avuto un impatto sulle vendite. Un impatto che ci sara’ solo nel secondo trimestre.

Sui listini in generale stanno mostrando una tendenza al rialzo il settore infrastrutture per le telecomunicazioni, brokeraggio, personal computer, bancario, software, microprocessori, aerospaziale.

In calo invece il settore tabacco, oro, perforazione petrolifera, farmaceutico, metallurgico, controllo inquinamento ambientale, media, acciaio, grande distribzione, alluminio, linee aeree, cartario.

Tra i principali titoli in movimento in mattinata a Wall Street:

Nel settore informatico:

IBM (IBM – Nyse), il primo costruttore di computer del mondo, e Hitachi (HIT – Nyse), gigante dell’informatica, hanno annunciato questa mattina una collaborazione per le attivita’ di produzione e vendita server. Le due societa’ svilupperanno e produrranno congiuntamente server, che saranno poi venduti tramite le rispettive catene di distribuzione. Il titolo IBM e’ sostanzialmente invariato, mentre il titolo Hitachi perde quasi lo 0,5%.

Nel settore industriale:

Il colosso industriale americano Tyco International (TYC – Nyse) ha annunciato l’acquisizione di The CIT Group (CIT – Nyse), una societa’ finanziaria, per circa $9,2 miliardi in azioni. Il titolo Tyco perde oltre il 12%, mentre il titolo The CIT guadagna quasi il 32%.
(Vedi Industria: Tyco compra Cit per $9,2 miliardi)

General Electrics (GE – Nyse), la piu’ grande societa’ americana per capitalizzazione di mercato, ha affermato oggi di essere in linea con le previsioni degli analisti di Wal Street per il primo trimestre, fissate in 30 centesimi di utili per azione. La societa’ ha reso noto di attendersi risparmi per $3 miliardi dalla recente acquisizione del gruppo chimico industriale Honeywell, piu’ del doppio della stima iniziale. Il titolo guadagna quasi il 4,25% .

Nel settore semiconduttori:

La banca d’affari UBS Warburg ha ridotto questa mattina il rating su Advanced Micro Devices (AMD – Nyse), societa’ leader nel settore dei semiconduttori, a “Hold”. Il titolo perde quasi l’1%.
(Vedi Chip: Ubs Warburg taglia rating su Amd)

Nel settore apparechi wireless:

Motorola (MOT – Nyse), il secondo produttore mondiale di apparecchi cellulari, ha annunciato questa mattina il taglio di 7.000 dipendenti. Sommati con quelli precedenti il totale dei licenziamenti sale a 12.000. La societa’, come altre del settore apparecchi wireless, sta soffrendo il calo delle vendite imputato al rallentamento dell’economia. Il titolo perde quasi l’1%.
(Vedi Tlc: Motorola licenzia 7.000 dipendenti)

Nel settore infrastrutture di rete:

L’amministratore delegato di Cisco Systems (CSCO– Nasdaq) John Chambers ha affermato questa mattina durante una conferenza organizzata da Merrill Lynch a New York che la sua societa’ soffre il taglio delle spese da parte degli operatori telefonici. Gli ordini pero’ non sarebbe in diminuzione dopo gennaio. Chambers ha anche affermato che e’ molto difficile avanzare previsioni sui risultati dei prossimi trimestri. Alcuni analisti hanno interpretato queste dichiarazioni come un segnale di risultati futuri inferiori alle attese.
Il titolo guadagna quasi il 5,5%.